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Tribunali, niente sharia 28/09/2009

Canale 5, domenica 27/09/2009, ore 14,  riceviamo da una nostra lettrice il seguente commento alla trasmissione:

La solita solfa : presenti una donna islamica, una italiana convertita all'Islam (entrambe velate) una giornalista discendente da famiglia mista cristiano-islamica,  Barbara D'Urso, Claudio Brachino, Daniela Santanchè, Barbara Palombelli, Sgarbi in collegamento e un personaggio che frequenta spesso gli studi televisivi :Imam di Milano e della Lombardia.

L'argometo della discussione è la morte delle due fanciulle islamiche che avevano abbandonato la famiglia e che sono state uccise dai loro padri. Santanchè fa notare che oltre a queste ci sono più di altri 30 casi di omicidio di donne islamiche da parte delle loro famiglie. Grazie all'intervento dell'imam la discussione degenera presto nell'attacco personale contro la Santanchè e nell'insulto... si cerca di ricondurre il dibattito su binari accettabili, facendo presente che il burqa, grazie alle leggi italiche non può essere accettato. Ma quando la rissa si è sedata, una delle due fanciulle velate afferma  che questi casi devono essere discussi presso i tribunali islamici. Ad una voce, Barbara Palombelli e Daniela Santanchè affermano, concordi, il loro rifiuto dei tribunali islamici. Siamo in italia e i tribunali sono quelli italiani, affermano concordi.

La discussione ha semplicemente evidenziato l'arroganza e la maleducazione degli islamici, stranieri o convertiti nostrani che siano, e il tentativo di insistere per avere una giustizia riservata, quale quella dei tribunali islamici.

Alla faccia dell'integrazione, di cui si è intessuto, da parte italica, il panegirico.

Xenia Gandini.


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