Se la beatificazione di Pio XII è contrastata dal giudizio degli storici seri, può darsi che si realizzi grazie alla Tv. Sono infatti in arrivo due produzioni, una italiana e l'altra tedesca, in base a quanto leggiamo sul CORRIERE della SERA di oggi, 27/09/2009. a pag.45, nel pezzo di Emilia Costantini dal titolo " Pio XII, la sfida delle due fiction ". C'è la parola " fiction ", è vero, cioè finzione, quindi questo Pio XII " nuovo conio " non sarà altro che una finzione, ma sappiamo già quanto potere emana dal piccolo schermo. Se ci verrà presentato come un sant'uomo, gli spettatori lo crederanno, e al Vaticano l'operazione riuscirà. Aspettiamo di vederli, poi ne riparleremo.


ROMA — È in arrivo in tv un doppio Pio XII. Mentre in Italia la Lux Vide gira per Rai Fiction «Sotto il cielo di Roma» sul Vaticano e gli ebrei durante l’occupazione nazista (protagonista l’americano James Cromwell) un’altra miniserie si prepara in Germania: una produzione interamente tedesca, dove il pontefice però è interpretato da un italiano, Remo Girone. «Francamente è curioso che i tedeschi scelgano un attore italiano, mentre gli italiani preferiscano un americano», commenta divertito Girone, l’indimenticabile malvagio di tante Piovre tv.
La Lux Vide motiva la scelta di Cromwell per via della somiglianza con Papa Pacelli. Ma perché la produzione tedesca ha puntato su Girone? Risponde: «Ho lavorato spesso in Germania e mi conoscono. Poi, la produttrice tedesca Regina Ziegler voleva attori italiani nei ruoli da italiani. Ma qui non si tratta di una semplice biografia storica, dove sarebbe necessaria la stretta aderenza fisica al personaggio reale. Evidentemente non interessava un 'sosia', perché la sceneggiatura scava nel privato del Papa, restituendone un ritratto dove si esaltano i suoi rapporti personali con gli altri personaggi. In particolare con suor Pascalina: figura centrale nella storia di Pio XII». Il film Gottes mächtige Dienerin è tratto dal libro di Martha Schad «Suor Pascalina e Pio XII», proponendo una visione più intimista del personaggio. «Per questo — spiega l’attore — ho accettato il ruolo».
In quello della suora, recita una famosa attrice tedesca, Christine Neubauer, la regia è di Markus O. Rosenmüller.
Ma la miniserie, girata tra Germania e Italia, non è destinata solo alla tv tedesca. Precisa Girone: «Sono in corso trattative, per trasmetterla anche su quella italiana».
La narrazione parte da quando il futuro pontefice è nunzio apostolico prima a Monaco poi a Berlino: «Conosceva molto bene la lingua e la cultura tedesche — continua il protagonista — da ragazzino aveva avuto persino una bambinaia tedesca. Negli anni in cui viveva tra Monaco e Berlino, conobbe suor Pascalina: non solo una segretaria, ma una persona di cui si fidava ciecamente e con cui strinse un rapporto di profonda stima e, suppongo, amicizia. Tanto che poi, quando tornò in Italia, prima come Segretario di Stato poi eletto Papa, continuò a volerla accanto. Pascalina gli fu vicino fino alla morte. Un rapporto strettamente personale, che fu la prima fonte di critiche: qualcuno sospettò addirittura che la relazione tra i due andasse oltre il lecito e che comunque adombrasse una predisposizione del pontefice verso la nazione tedesca, avvalorando in seguito l’ipotesi che coltivasse simpatie anche per Hitler». E non era così? «Non lo poteva vedere, sapeva benissimo che era un pazzo sanguinario. Ed è quello che viene descritto nel film che interpreto». Però, fu accusato di non aver preso posizioni forti e ufficiali contro la deportazione degli ebrei. «Questa storia del 'silenzio' di Pio XII sulle stragi naziste — spiega — parte da un testo di Rolf Hochhuth, 'Il Vicario', un dramma storico dei primi anni Sessanta, dove l’autore si interroga proprio sull’atteggiamento della Chiesa nei riguardi di Hitler. Il grande regista Erwin Piscator lo mise in scena nel 1963 ed esplose la polemica. Da qui è nata la leggenda negativa sulla figura del Papa. Ma va detto — aggiunge Girone — che Roma è stata la città dove è stato salvato il maggior numero di ebrei, mi pare oltre 10 mila, nascosti tra chiese e conventi, anche se Papa Pacelli non prese una posizione ufficiale, perché temeva ritorsioni antisemite». In che senso? «Quando iniziarono le deportazioni, un vescovo di Utrecht pronunciò un infuocato discorso contro Hitler: in seguito a quel discorso, furono rastrellati 4 mila ebrei. Il Papa allora deve aver pensato: se è accaduto questo orrore solo per il discorso di un vescovo, figuriamoci cosa può accadere se è la massima autorità del Vaticano a lanciare il j’accuse . Insomma, temeva rappresaglie contro gli ebrei, che però cominciò ad aiutare nascondendoli». Dunque, viene completamente riabilitato nel film? «La produzione tedesca è assolutamente obiettiva. E ne esce una bella figura». Ma Remo Girone, interpretandolo, che idea se n’è fatta? «Io sono chiamato a interpretare un personaggio e non ad esprimere una mia idea su di lui. Al di là delle polemiche — conclude— si cerca di ristabilire la verità storica e di rendere giustizia alla figura di un uomo che non si è sottratto alla responsabilità morale del suo ruolo » .
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