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A Ugo Volli: Trovo quest'articolo, come altri a sua firma, troppo infarcito di pregiudizi e di non pertinenti "si dice", per poter essere, da lei, ragionevolmente sostenuto e, dai suoi possibili interlocutori, serenamente discusso in un ipotetico confronto. Tutto, anche la Svezia e la Spagna, nel suo modo di vedere le cose, diventano storiche sentine d'ogni vizio razzista e pericolose centrali antiebraiche, quando all'interno di esse venga assunta una posizione o preso un provvedimento non esattamente favorevole allo stato di Israele. Del resto, quale nazione al mondo non ha una qualche scheletro nell'armadio utile ad una simile occorrenza? Tra parentesi, viene da chiedersi quale irriferibile idea abbia lei maturato nei riguardi di nazioni come la Mongolia o il Nepal, se di Svezia e Spagna dice quel che dice. Soprattutto, ritengo infantile, oltre ovviamente che assai poco corretto, tentare di screditare preventivamente l'autore di qualcosa che non si approva richiamando atteggiamenti e colpe storiche della nazione o del contesto parentale/economico/culturale cui egli appartiene. Per capirci, intendo come faceva il lupo di esopiana memoria con l'agnello. Tra l'altro, l'operazione non le si addice assolutamente, essendo tipica dei razzisti di ogni epoca (prenda ad esempio l'infame diceria tutta cattolica secondo cui gli ebrei andavano discriminati e perseguitati essendo la mala genia degli assassini di Cristo). Non crede cioè che sarebbe meglio limitarsi a criticare nel merito e nel diritto la decisione di un'istituzione svedese o spagnola? Intendo senza tirare in ballo la cacciata dei Marrani, i racconti di un'amica o il sondaggio di vattelappesca, manifestamente evocati per mettere aprioristicamente in cattiva luce l'oggetto della sua critica, ma per il resto assolutamente fuori luogo. In buona sostanza, lei è in grado di rispondere a questa mia critica senza tirare in ballo il Marchese del Grillo o Caruso, il feroce questore delle Fosse Ardeatine? Top Ganz - Roma Risponde Ugo Volli: Gentile signor Ganz, i miei articoli su IC sono dichiaratamente corsivi polemici e non saggi accademici. Si basano però sempre su dati solidi. L'antisemitsimo in Spagna è il più alto in Europa da alcuni anni, lo mostrano i sondaggi non commissionati da chissà chi, ma dall'ADL, storica rappresentanza dell'ebraismo americano. L'aggressione all'ambasciatore non me l'ha raccontato una mia amica, ma era su tutti i giornali a maggio. A gennaio a Barcellona sono accaduti gli episodi che racconto e anche altro, tanto che la comunità ebraica ha rifiutato di partecipare alla giornata della memoria organizzatata dalla Generalitat, per le violente dichiarazioni contro Israele dell'assesssore alla cultura che doveva parlarvi. Anche di questo trova traccia nella collezione dei giornali.Un giudice spagnolo ha iniziato un processo contro il vertice dello stato israeliano e solo dopo forti proteste diplomatiche ha dovuto abbandobnarlo. Sul caso Aftonbladet non occorre forse più parlare, l'accusa di rapire palestinesi per rubare loro gli organi vitali è stata deplorata dall'ambasciatrice svedese in Israele, e poi la deplorazione è stata ritirata dal Ministro degli esteri; il rappresentante del governo ha impedito che il caso fosse discusso in tribunale. Per sua informazione aggiungo che la Spagna e la Svezia sono fra i pochissimi paesi europei che non sono usciti oggi dall'aula dell'Onu per protesta contro le dichiarazioni di Ahmadinejad. |
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