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Informazione Corretta Rassegna Stampa
21.09.2009 In memoria di Irving Kristol, padre del movimento neocon
La sua storia raccontata da Emanuela e Piera Prister

Testata: Informazione Corretta
Data: 21 settembre 2009
Pagina: 1
Autore: Emanuela Prister - Piera Prister
Titolo: «»

 Irving Kristol

Irving Krystol e' passato a miglior vita il 18 Settembre, all' eta' di 89 anni. E' stato lui il "padre" del movimento Neoconservative "Neocon", un movimento tra i cui aderenti ci sono anche gli ex-Presidenti George W. Bush e Ronald Reagan, quest' ultimo sopratutto in economia. Fu Irving Kristol che defini' la filosofia del gruppo dicendo che "un neoconservatore e' un estremista di sinistra ("Liberal" negli Stati Uniti assume questo significato in politica, da non confondersi coi "Libertarians" che sono piu' vicini agli anarchici, ne' col significato di "Liberale" usato nel senso italiano) che essendo stato aggredito dalla realta' ha deciso di denunciarne il fatto" (a neocon is a liberal who's been mugged by reality and decided to press charges).

George Orwell famosamente disse: "in tempi di inganno universale dire la verita' e' un atto rivoluzionario". La filosofia di Irving Krystol e' stata appunto maturata nel riconoscimento delle conseguenze catastrofiche dei movimenti di sinistra devoti ad ideali di falsa "uguaglianza" - non l' eguaglianza del Preambolo della Dichiarazione d' Indipendenza Americana: "We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal, that they are endowed by their Creator with certain unalienable Rights, that among these are Life, Liberty and the pursuit of Happiness," cioe': " Noi crediamo che queste verita' siano evidenti in se stesse, che tutti gli uomini sono stati creati uguali, a cui sono stati concessi dal proprio Creatore alcuni diritti inalienabili, e che tra questi sono la Vita, la Liberta', e la libera ricerca della propria Felicita'" - ma un' eguaglianza che toglie all' individuo la liberta' individuale che deve essere la pietra angolare, il caposaldo di una societa' libera, preferendole una eguaglianza dei risultati, che vuole eliminare le differenze tra i ricchi e i poveri non arricchendo i poveri ma inpoverendo i ricchi, e non solo i ricchi ma tutti quanti, togliendo a tutti gli stimoli per ricercare appunto la propria felicita'.

Irving Kristol inizio' proprio dal movimento Marxista. Disilluso dale tendenze violente, antidemocratiche e autoritarie del movimento sfocio' nel partito Democratico ma fu pronto a riconoscere che le politiche del movimento democratico di allora, Lyndon B. Johnson con la sua "Great Society" e l' espansione dell' assistenzialismo, non facevano favore alcuno ai piu' poveri, ma anzi impedivano loro di risollevarsi mantenendoli bisognosi, dipendenti, e inabili di aiutare se stessi in perpetuo. La sua filosofia cerco' allora terreno piu' fertile nel partito Repubblicano ma trovo' che le idée repubblicane di allora in campo di economia erano destinate al fallimento. Fu il movimento neocon che allora impugno' le idee del "supply side economics", richiedendo che le tasse fossero ridotte per permettere che il capitale privato fosse utilizzato da privati per produrre e spronare l' economia a crescere. Mentre prima il governo si preoccupava di mantenere la stabilita' in economia, il supply side economics richiedeva che le briglie fossero lasciate sul collo al capitale dandogli la possibilita' di prendere rischi, di crescere investendo in produzione. La scommessa era che facendo cosi' il capitale investito avrebbe creato lavoro e crescita economica per tutti alzando addirittura gli entroiti delle tasse nelle casse del governo anche con una riduzione della rata di tassazione. L' esame dei risultati attraverso i decenni e il confronto coi periodi in cui le tasse furono aumentate rivendicano le idee del supply side economics.

Il Presidente Americano Ronald Reagan fece proprie le idee del supply side economics che spiego' dicendo che "quando la marea si alza, alza tutte le barchette anche quelle piu' piccole" nel senso che la crescita dell' economia avrebbe agito come un' alta marea sollevando non solo i gia' affluenti ma arricchendo anche i piu' poveri. Irving Kristol disse sul soggetto che la sinistra odiava il "supply side economics" perche' la sinistra voleva l' eguaglianza in tutto e per tutto, ma che c'era un limite oltre al quale tasse eccessive avrebbero tolto ai piu' abili la voglia di produrre rendendo tutti piu' poveri, non uguali ma ugualmente miserabili. Irving Kristol denuncio' cosi' il falso moralismo della sinistra con le sue alte idee di "uguaglianza" e il suo disdegno e disinteresse totale dei catastrofici risultati prodotti dalle sue stesse idee, come se l' ideale fosse un fine a se stesso, al diavolo i risultati. In termini di politica estera il movimento Neocon si distingue per l' ottimismo verso il futuro, denunciando la realpolitik del sostenere e tollerare i peggiori dittatori e affamapopoli della terra pur di mantenere la stabilita' - una dottrina fallita e controproducente ma ahime' accarezzata dall' attuale presidente Obama, mentre l' ex- Presidente American George W. Bush ha intrapreso una politica di democratizzazione del Medio Oriente sostendendo gruppi dedicati alla democrazia e alla liberta'. La fucina della democrazia in posti come l´ Iraq e' ancora giovane e quel fuocherello va ancora guardato e cullato, e in Afghanistan ci sono problemi di risorgenza dei Taliban e al Qaeda, problemi che richiedono una risposta dura e forte e un dispiegamento di contingenti americani che mettano abbastanza uomini sul terreno (boots on the ground) da mettere in fuga e debellare le ambizioni di califfato degli Osama bin Laden, ma chi potra' mai dimenticare quegli indici macchiati di inchiostro violetto alle elezioni, quel grido di liberta' all' abbattimento delle statue di Saddam, le donne che hanno sfidato il taglio delle dita pur di votare in Afghanistan, e le prime donne parlamentari in Medio Oriente? Chi puo' distogliere lo sguardo dagli studenti Iraniani in piazza contro Ahmadinejad sfidando la morte e le torture? Chi puo' sottovalutare la risoluzione negli occhi di tanti Libanesi accorsi per presentarsi alle elezioni come alternativa a Hezbollah, la Siria e l' Iran? Come possiamo noi nelle nostre comode poltrone indulgere al pessimismo quando ci sono uomini e donne che sfidano morte sicura per se stessi e i loro cari per una promessa di un paese migliore con il nostro aiuto? La pena nell' abbandonare cosi' presto l' Iraq e l' Afghanistan e nell' indulgere potenze malefiche come l' Iran non sara' solo per gli Iracheni e gli Afgani e gli Iraniani stessi, ma portera' piu' guerra e distruzione sulle nostre sponde. Non e' per niente che avendo abbandonato l' Afghanistan a se stesso, l' Afghanistan e' stato il luogo dove l' attacco dell' 11 Settembre e' maturato. Ignorare le ambizioni di potere di Ahmadinejad e Bin Laden e degli altri movimenti terroristi da loro alimentati o a loro ispirati non certo giovera' alla stabilita' del mondo. Cosa piacerebbe di piu' a Bin Laden, ad Ahmadinejad, o a qualsiasi altro terrorista di turno se non di poter proclamare di aver messo in ginocchio il "grande satana" cioe' gli Stati Uniti? Mettere la testa sotto la sabbia non ci puo' portare che rovina. Questa non e' la "politica della paura" come molti denunciano e hanno denunciato, ma piuttosto la politica della logica, da ignorare a proprio rischio e pericolo. Stara' a noi nel mondo occidentale dare agli Iracheni e agli Afghani la chance di un paese migliore ricordandoci che dopo la Seconda Guerra Mondiale se gli Stati Uniti avessero immediatamente abbandonato il campo e se non avessero messo a punto il piano Marshall, paesi come l' Italia sarebbero finiti - meschini - nella sfera dell' Unione Sovietica dove tutti, tutti (con l'eccezione dei quadri di partito) avrebbero avuto la distinzione di essere ugualmente miserabili, ugualmente stritolati sotto il tallone soffocante del comunismo.

Emanuela Prister
Piera Prister


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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