Di chi vi riparlo? Ma dei soldati dell'Unifil, fiore all'occhiello di D'Alema, bravissimi a cacciare mucche israeliane 14/09/2009
Cari amici, scusatemi se insisto, non sono io a essere ossessionato, sono loro recidivi. Di che parlo? Anzi, di chi vi riparlo? Ma dell'Unifil, fiore all'occhiello di Massimo D'Alema, gloria italiana: quelli che quando una decina di contadini gli tirano le pietre per difendere un deposito d'armi di Hizbullah, scappano con le loro autoblinde e riescono a farsi fare dieci feriti a zero e quando per caso incrociano un carico di missili, sempre di proprietà di Hizbullah, se non possono proprio far finta di non aver visto, dicono "scusate, sorry" e innestano la marcia indietro. Quelli bravissimi a cacciare mucche israeliane. Sotto l'eroico comando del generale Graziano, novello Garibaldi e Enrico Toti (no, quello no, non bisogna parlar male dei diversamente abili).
Be' sapete l'ultima dei nostri eroi? L'altro giorno su tutti i giornali c'era la notizia che dal Libano erano partiti tre razzi contro Israele, violando la tregua che l'Unifil dovrebbe tutelare. Sono giochi pericolosi, in Libano non c'è un governo (sempre per via di Hezbollah) e una rappresaglia tira l'altra, fa presto a ripartire la guerra. Bene, scrive il Jerusalem Post che secondo il giornale libanese Al Nahar "Several sources notified UNIFIL of the possibility that rockets will be launched towards Israel ten days ahead of Friday's incident" [molte fonti avevano informato l'Unifil che era possibile venissero lanciati razzi contro Israele già dieci giorni prima dell'incidente di venerdì] "According to A Nahar, UNIFIL troops also received report of the type of rockets to be used. The United Nations force passed the information on to the Lebanese Armed Forces (LAF) two days ahead of the shooting." [Secondo "Al Nahar" l'Unifil era stato avvertito perfino del tipo di razzi che sarebbe stato usato. L'Unifil ha trasmesso le informazioni all'esercito libanese due giorni prima dell'attentato].
Interessante, no? Loro stanno lì per impedire incidenti, forse anche per disarmare Hizbullah, ma da tempo è chiaro che non ci pensano proprio. Li informano di un possibile casus belli e loro che fanno? Per otto giorni ci pensano e non fanno niente. Riflettere prima di agire è un ottimo metodo, bravo Graziano, ma forse questa volta hanno esagerato col bromuro. Poi non è che si mettono a caccia dei terroristi, fanno posti di blocco, usano i loro contatti per prevenire. Nulla di tutto questo. Prendono una penna e scrivono una cartolina (anche loro, è una mania): caro esercito libanese, con quel bel nome da detersivo (LAF), sua sede. Ci hanno informati che forse manderanno dei bei missili su Israele. Noi stiamo bene e speriamo altrettanto di voi. Arrivederci e grazie."
Non trovate che sia una geniale variazione dell'arte italica di fare ammuina? (per chi non lo sapesse, consiste in questo: Regolamento della Real Marina del Regno delle due Sicilie del 1841 - Art.27. "Facite Ammuina". 'All'ordine Facite Ammuina: tutti chilli che stanno a prora vann' a poppa e chilli che stann' a poppa vann' a prora: chilli che stann' a dritta vann' a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann' a dritta: tutti chilli che stanno abbascio vann' ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann' bascio passann' tutti p'o stesso pertuso: chi nun tiene nient' a ffà, s' aremeni a 'cca e a 'll à".) Ecco, già allora si erano capite la metodologia operativa e le "regole di ingaggio" delle missioni internazionali