Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
" Colonizzazione araba ? mai sentita ! "
Pisgat Zeev
Cari amici, oggi vi dò qualche piccola informazione poco nota sulla situazione abitativa di Gerusalemme, che ho tratto dal Jerusalem Post. Come sapete è in corso una discussione sul fatto che alcuni cittadini israeliani di religione ebraica mettono su casa in immobili regolarmente comprati nei "quartieri arabi", che magari prima della guerra del '48 erano quartiere ebraici di Gerusalemme Est (come se ci fosse una distinzione rigida fra Est e Ovest), Sostiene l'America di Obama con l'appoggio entusiastico di Eurabia, che questi trasferimenti debbono essere considerati "colonie" e debbano essere bloccati. Come dire: un cittadino israeliano di religione cattolica o greco ortodossa (o islamica, ça va sans dire) può comprar casa diciamo a Sheik Jarrah, ma un ebreo non può (non è razzismo, questo? Non è apartheid? ma andiamo avanti). Israele sostiene invece che la capitale è unificata e che gli ebrei possono andare nei quartieri "arabi" come gli arabi nei quartieri ebraici. Scetticismo generale, anche un lettore mi ha scritto una lettera qualche tempo fa per chiedermi se è vero.
Be', è vero. Anzi, vi è una consistente immigrazione araba nei quartieri ebraici Ecco i dati. Sui 42 mila abitanti di Piskat Zeev, vi sono 1.300 arabi. Sui 7000 della French Colony, un sesto sono arabi, sui 20 mila di Nevé Yakov 600 sono arabi. E così via. Si tratta di minoranze, naturalmente, anche perché le due popolazioni sono reciprocamente diffidenti ma il dato è significativo.
Resta la domanda del perché della gente normale supera le barriere linguistiche e religiose. Interrogati dal Jerusalem Post, i "coloni" arabi sostengono di essere interessati al verde, alla pulizia, alla tranquillità, al minor affollamento ecc. (che non sono frutto tanto di differenti investimenti cittadini, ma soprattutto di diverse culture urbane, come vede chi confronta i villaggi e le città israeliane con quelle dei paesi vicini).
E però vi è qualcosa di più. Il giornale attribuisce a Yosuf Mjlaton, arabo di religione cristiana, che è uno degli organizzatori dell'immigrazione araba a Piskat Zeev: "While his primary motivation was quality of life, he says living in Pisgat Zeev is "a nationalistic act" - a way to cement Arab presence in the city of his birth. He said Palestinian leaders should follow his lead. "They should bring all the Arabs to Pisgat Zeev," he said. "I'll help them find homes one by one." [anche se la sua motivazione primaria è la qualità della vita, M. afferma che vivere a Pisgat Zeev è "un atto nazionalistico", un modo per cementare la presenza araba nella sua città natale. Dice che i leader arabi dovrebbero seguire il suo esempio: "dovrebbero portare tutti gli arabi a Pisgat Zeev," dice. "Io li aiuterei tutti a trovar casa, uno per uno.]
Come si vede, nella consapevolezza di tutti, l'urbanistica di Gerusalemme è un campo di battaglia, in cui non sono solo gli israeliani ad attaccare. Purtroppo in questo braccio di ferro né Obama né Eurabia sono neutrali: li avete mai sentito denunciare la colonizzazione araba? Eppure la spinta demografica viene molto più da Est a Ovest che viceversa.
Ugo Volli