Con questo articolo di Pietro Del Re, la REPUBBLICA di oggi, 06/09/2009, a pag.13, dal titolo " El Mundo sfida l'ira di Israele, intervista Irving sulla Shoà " riprende la notizia già uscita nelle nostre precedenti edizioni. La riprendiamo egualmente, perchè dimostra come il pregiudizio e l'odio contro gli ebrei non appartenga ad una parte sola. David Irving ha definito Auschwitz " un campo con un'alta mortalità ", nega la Shoà, eppure viene accostato a storici seri. Un'operazione che rivela il livello del giornale conservatore spagnolo, di proprietà, tra l'altro, della Rizzoli. Che ne pensa Paolo Mieli, presidente della Rizzoli Libri ? il Mundo non è un libro, è un giornale, ma la proprietà è la stessa. Un appunto al titolo, non è solo Israele che si indigna, indignati dovrebbero esserlo per primi i lettori di quel giornale. Ecco l'articolo:
a sin.David Irving, a destra Paolo Mieli
Sordo ai preventivi altolà di Israele, il quotidiano conservatore spagnolo El Mundo ha pubblicato ieri una lunga intervista sulla Seconda guerra mondiale allo storico negazionista britannico David Irving. Pochi giorni fa, una volta venuto a conoscenza dell´intenzione del quotidiano di dare parola a Irving, l´ambasciatore israeliano a Madrid Raphael Schultz aveva criticato l´iniziativa, definendola un insulto alla libertà di espressione. Il problema, aveva affermato Schultz, «non sono gli antisemiti, che sono ovunque, ma gli editori e i direttori di giornale che decidono di dare loro voce». Ieri, anche il ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos se l´è presa con il quotidiano di Madrid, accusandolo di aver concesso spazio «a uno storico che nega una delle maggiori tragedie della storia contemporanea e che ferisce profondamente la sensibilità del popolo ebraico». In un editoriale pubblicato a fianco all´intervista, così il giornale ha difeso la sua scelta: «Dar voce a una persona non significa essere d´accordo con le sue idee. Irving relativizza la Shoah e sostiene un perverso discorso antisemita che il nostro giornale ripudia completamente. Non condividiamo la maggior parte di ciò che dice, però difendiamo il suo diritto a dirlo». Inoltre, prosegue El Mundo, lo storico negazionista è stato recentemente intervistato dall´Independent, dall´Observer e dal Guardian, senza che nessuno li accusasse di aver fatto da cassa di risonanze alle sue tesi. Nell´intervista pubblicata ieri, l´ombroso negazionista ripete le sue astruse teorie secondo cui Adolf Hitler «era un uomo semplice, che veniva ingannato costantemente dai suoi subordinati». Dice Irving: «La domanda chiave è quanto sapeva Hitler di ciò facevano Himmler e le Ss: la risposta è che Himmler era molto attento a non dirgli nulla». Nel 2006, per aver sostenute fandonie del genere sulla Shoah, Irving ha scontato nove mesi di carcere in Austria. In occasione del settantesimo anniversario dello scoppio della guerra, El Mundo ha cominciato a pubblicare una serie di interviste con storici ed esperti. Nel presentarle, il quotidiano aveva scrive che «la difesa della libertà di espressione prevede anche che Irving possa dare la sua opinione, senza censura». È tuttavia lecito chiedersi quale diritto e correttezza ci siano a pubblicare opinioni che offendono la memoria di milioni di morti.
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