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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
04.09.2009 L'antisemita Hosni candidato all’Unesco ora imbarazza l'Eliseo
La cronaca di Dino Messina

Testata: Corriere della Sera
Data: 04 settembre 2009
Pagina: 41
Autore: Dino Messina
Titolo: «Hosni candidato all’Unesco ora imbarazza la Francia»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 04/09/2009, a pag. 41, l'articolo di Dino Messina dal titolo " Hosni candidato all’Unesco ora imbarazza la Francia ".

 Farouk Hosni

La candidatura di Farouk Hosni a direttore generale dell’Unesco sta diventando un caso che crea im­barazzo anche all’Eliseo. Ieri, mentre il ministro della Cultura egiziano annun­ciava di lasciare il Cairo per Parigi, dove sosterrà le proprie ragioni davanti ai 58 membri del Consiglio esecutivo dell’Or­ganizzazione delle nazioni unite per la cultura, «Le Monde» pubblicava un cau­stico commento di Claude Lanzmann e Bernard-Henry Lévy. I due intellettuali francesi, che già avevano sottoscritto con Elie Wiesel un appello contro Hosni in cui si ricordava tra l’altro l’infelice fra­se pronunciata l’anno scorso dal mini­stro pronto «a bruciare personalmente li­bri di autori israeliani», ironizzano que­sta volta sul ruolo svolto dal ghost wri­ter di Nicolas Sarkozy, Henri Guaino. Il collaboratore del presidente, secondo in­discrezioni riportate da «Le Monde», avrebbe se non scritto almeno letto pri­ma della pubblicazione l’articolo con cui Farouk Hosni lo scorso maggio si scusa­va sul giornale francese per le parole pro­nunciate e replicava all’appello di Lanz­mann, Lévy e Wiesel. Lanzmann e Lévy ribadiscono che tra Hosni e la direzione generale dell’Unesco permane una «scan­dalosa incompatibilità» e osservano che «la risposta di Hosni non nega niente dei fatti di cui lo si accusa».
Mentre si avvicina il momento della decisione, che sarà presa entro settem­bre, all’Eliseo si confrontano due linee: quella del ministro degli Esteri, Bernard Kouchner, secondo il quale Parigi non esprimerà preferenze, e quella dell’ascol­tato consigliere presidenziale, Guaino, che invece avrebbe parlato di «benevo­lenza » verso la candidatura egiziana. In effetti, un’alleanza franco-egiziana si era profilata già dal 2007 quando l’Eliseo lan­ciò il progetto dell’Unione per il Mediter­raneo con l’essenziale appoggio dell’Egit­to. Nel 2008, in un quadro mutato, secon­do «Le Monde», la Francia pensò alla candidatura di Jack Lang, «idea presto abbandonata per non irritare Mubarak». Intanto, sul versante italiano della po­lemica, registriamo la dichiarazione di Gian Luigi Rondi, uno dei firmatari del­l’appello di personalità italiane in favore di Hosni: «Le accuse che gli si rivolgono di nemico della cultura israeliana mi sembrano del tutto prive di fondamen­to » .

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