Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 02/09/2009, a pag. 41, la lettera di Renato Nicolini a Pierluigi Battista dal titolo " La candidatura di Farouk Hosni " . Ecco la lettera, seguita dalla risposta di Pierluigi Battista:
Pierluigi Battista (chiedendo di dissociarsi, chissà perché, al solo «maestro Zeffirelli») ha suonato le campane contro la candidatura alla direzione dell’Unesco dell’«antisemita» Farouk Hosni, ministro egiziano della cultura, «che vorrebbe incenerire i libri di Yehoshua, Amos Oz e David Grossman» ( Corriere della Sera , 31 agosto). Poiché amo i libri di Yehoshua, Oz e Grossman, ma conosco e stimo Farouk Hosni dal tempo in cui a Roma lui dirigeva l’Accademia d’Egitto e io ne ero assessore alla cultura (1976-85), innanzi tutto mi sono domandato se l’Hosni di Battista e il mio fossero la stessa persona. Ho poi appurato che, anziché boicottare il Museo della cultura e dell’arte ebraica in Egitto il Ministro Farouk Hosni ne è il promotore, e che la sua frase sui libri «da incenerire» era una battuta (non troppo felice, ma può capitare) in risposta a un deputato fondamentalista egiziano che affermava l’esistenza di «libri israeliani che insultavano l’Islam nelle biblioteche pubbliche egiziane».
Erano quei libri, «che peraltro non c’erano» (non certo Yehoshua, Grossman e Oz) che Hosni avrebbe retoricamente «incenerito…». Resta da domandarsi perché Pierluigi Battista abbia suonato le campane contro un candidato dell’Islam moderato, verso cui Israele non pone nessun veto e che può aiutare concretamente a diminuire le tensioni tra mondo arabo e Israele… E questo quando Gheddafi chiede la chiusura delle ambasciate israeliane in Africa… Mi aspetto che per coerenza Battista chieda con uguale veemenza a Frattini e Berlusconi di ritirare le frecce tricolori dai cieli della Libia.
Renato Nicolini , Roma
Renato Nicolini ignora (o, peggio, finge di ignorare) che le «infelici» battute antisemite del signor Hosni si contano a decine. Anche Zeffirelli lo ignorava e appena ne è stato informato ha ritirato la sua firma. Libero Nicolini di appoggiare la candidatura di un sodale di Roger Garaudy, che considera Auschwitz «una menzogna».
Pierluigi Battista
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