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Non sono d'accordo con Volli sugli haredim 01/09/2009

In seguito alle Cartoline da Eurabia di Ugo Volli, a contenuto critico verso gli Haredim, pubblichiamo tre e-mail giunte a IC, seguite dalla risposta dell'autore.
Segnaliamo altresì la visione del video a fondo pagina.

Quando viene a Haredim Volli perde il lume della ragione. In particolare la cartolina "il 48% degli iscritti..." contiene, come sempre nelle cartoline di Volli sui haredim, una serie di imprecisioni ed errori.
Innanzitutto il curriculum delle donne haredi comprende materie quali scienze, matematica, computer, arte, storia, geografia ecc ed e' senza ombra di dubbio finalizzato a produrre donne che accedono al mercato del lavoro non solo come educatrici, ma anche come professioniste esperte d'informatica, arte, psicologia e cosi' via. Quindi il dato di partenza e', per i haredim, dimezzato. O Volli non si e' informato o la matematica non la mastica molto bene...
In secondo luogo, in un recente articolo sulla stampa israeliana, si e' dimostrato che i haredim uomini, dopo aver studiato solo Tora' e Talmud (a partire dai 13 anni, mentre prima studiano anche materie "laiche") dopo un periodo preparativo di 6-12 mesi, ottengono risultati ben superiori nei test di ammissione all'universita' rispetto ai coetanei che hanno studiato il curriculum laico. Rispetto al bieco cliche' che Volli propone, i haredim sono molto piu' integrati nel mondo del lavoro e partecipano molto di piu' al benessere culturale e sociale di Israele. Lo studio delle materie religiose non ha quindi nulla a che fare che il futuro produttivo del paese. Anzi sembra che, checche' ne dica Volli, dati alla mano gli studi religiosi aprono la mente molto piu' di quelli laici.
Infine, secondo gli standard di Volli, un professore di semiologia stipendiato da soldi statali che scrive gratis cartoline su una web, dovrebbe costituire il prototipo del disastro economico sociale del paese in cui egli vive, paese rispetto al quale, tralatro, e' molto sleale in quanto ne critica a spada tratta il governo e la cultura difendendo quella di un altro paese (Israele). Se lo fa Volli va bene, ma se lo fanno i haredim no?
Vi domanderete, perche' quando si viene ai Haredim Volli perde il lume della ragione? La risposta e' molto semplice. Tutti questi discorsi sui haredim cercano solo di dimostrare che l'ortodossia ebraica, rinchiusa nei sui cavilli e regole rabbiniche oscurantise, sarebbe una religione immorale. La stessa "accusa" mossa dalla Chiesa (guarda caso) da due millenni a questa parte. In altre parole, per Volli (esponente dell'ebraismo riformato) e per la Chiesa, e' solo discretitando l'ortodossia ebraica che si possono affermare i propri credi.
Anche l'approccio e' brutale ed intollerante in cui si cerca con la forza di imporre i propri valori. Stalin usava lo stesso linguaggio per imporre il curriculum moderno alle Yeshivot dell'Europa orientale. Alla faccia della Chiesa, Volli e Stalin, l'ebraismo ortodosso e' ancora vivo...
Cordiali saluti,
Rudy Wagner

Suvvia Volli, se gli Haredim fossero l´unico serio problema in Israele, allora potremmo star tranquilli! Nelle Yeshivot non si insegna ad odiare, tuttaltro: si insegna a non fare al prossimo ció che non vorremmo fosse fatto a noi stessi (Hillel).
Saluti
Paolo Scanferla - Israel

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: cinzia sciama
Date: 01 settembre 2009 20.09
Oggetto: chassidim,avanti così
A: takinut@gmail.com

 Cosa si insegni nelle yeshivot di gerusalemme,io non lo so.Mi dispiace ma esprimo la mia totale comprensione e approvazione agli chassidim
Cinzia Sciama

Rispondo insieme ai tre lettori ricchi di fede negli haredim, perché il loro ragionamento mi sembra analogo. In realtà due esprimono semplicemente fiducia, "senza sapere cosa si insegni nelle yeshivot" (Cinzia Sciama), salvo magari il precetto di non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te stesso"(Paolo Scanferla). Ecco, io personalmente non gradirei che qualcuno mi prendesse a sassate se non mi comporto come crede sia sbagliato, anche senza  fargli direttamente del male. Mi piacerebbe anche che queste sassate non mi ferissero la faccia, com'è accaduto a una signora che si trovava sabato scorso a passare davanti al parcheggio che gli haredim boicottano. Mi piacerebbe anche non vivere in posti dove scalmanati tirano sassi alla polizia, rovesciano e incendiano cassonetti, distruggono i semafori, picchiano gli impiegati comunali, perché la città ha fatto scelte che non mi piacciono. Se fosse una donna non mi piacerebbe essere confinata sul retro degli autobus del trasporto pubblico, solo perché qualche stravagante con i peyotl potrebbe essere turbato dalla mia presenza. Mi sembrano sentimenti largamente condivisibili. Le yeshivot haredì insegnano a rispettare questi sentimenti o no? Se non lo fanno sono complici delle violenze di questi giorni e quindi sono diseducative, se lo fanno non sono in grado di far rispettare i propri insegnamenti e dunque sono inutili.
La risposta al signor Wagner è più complessa; non risponderò ai suoi argomenti ad personam (sui professori di semiologia e l'ebraismo riformato) perché palesemente non c'entrano con il problema degli haredim, lascerò stare Stalin e la Chiesa perché non fanno ridere e non credo che Informazione Corretta debba ospitare litigi personali. Nel merito, noto che il signor Wagner cita con compiacimento una delle vergogne dell'educazione haredì, cioè la separazione in base ai sessi non solo delle classi, ma anche dei curricula. Nel merito delle carriere universitarie, quel che dice è semplicemente un pio desiderio: gli studenti
 haredì, delle università laiche o normali che dir si voglia, sono solo un'infima minoranza. Mentre sono moltissimi quelli che usufruiscono della protezione sociale come disoccupati, studenti a vita, padri e madri di famiglie che non riescono a mantenere. Vorrei finalmente invitare chi mi legge a notare l'eufemismo con cui il signor Wagner definisce  l'atteggiamento degli haredim che sarebbe lo stesso del mio "criticare a spada tratta il governo". Per capire cosa fanno gli haredim, guardate questo video che mostra alcuni di loro col distintivo dell'a palestina all'occhiello, in amorevole colloquio con Ahamadinedjad:
http://www.youtube.com/watch?v=Jv8TW2Pts_w&feature=related .
E per favore  nessuno mi dica che si tratta dei soliti pazzi di Naturei Karta. A Gerusalemme Naturei Karta confluisce nella Edà Haredit che è l'organizzazione che organizza gli incidenti che ho raccontato. Del resto neanche tirar sassi sugli automobilisti e fare a botte con la polizia sono "critiche del governo", sia pure "a spada tratta". Il fatto è che le loro yeshivot questo insegnano, ad andare alla corte di Ahamadinedjad e a scontrarsi con gli agenti dei cattivi sionisti. Con l'approvazione,a quanto capisco, dei nostri tre stimati lettori.

Ugo Volli

ecco il video: http://www.youtube.com/watchv=Jv8TW2Pts_w&feature=related .  


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