Avigdor Lieberman, Benyamin Netanyahu, Gideon Meir, ambasciatore israeliano a Roma
Talvolta succede che alle notizie importanti venga riservato uno spazio inadeguato, così è successo stamane a una iniziativa del governo Netanyahu che partirà nei prossimi giorni, alla quale la stampa israeliana non ha dedicato il rilievo che merita. Il Ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ritiene che la " diplomazia pubblica", così l'ha definita, dovrà essere una delle priorità del governo, intendendo con queste parole che Israele riconosce l'importanza di mettersi in giro per il mondo per spiegare i problemi che lo Stato ebraico si trova ad affrontare, problemi che vengono coperti e stravolti dalla propaganda molto ben orchestrata da odiatori, media e Ong varie. Domenica, in una riunione nella quale saranno presenti, oltre a Lieberman, i ministri Moshe Ya'alon, Yossi Peled,Dan Meridor e Benny Begin, oltre al vice ministro degli esteri Danny Ayalon e Alon Pinkas, già console generale a New York, verrà coordinato un viaggio di "hasbarà"- informazione, appunto, in ebraico - attraverso gli Stati Uniti, per spiegare a politici, giornalisti, gruppi universitari, esperti in informazione e comunità ebraiche, quel che pensa il governo israeliano del conflitto con i palestinesi, anche alla luce dei recenti avvenimenti, il discorso di Bibi all' Università Bar Ilan, il congresso a Ramallah dell'Anp, la posizione di Obama, dopo l'incontro a Londra con l'inviato per il M.O. Mitchell. Nella riunione preparatoria di lunedì scorso, Lieberman, pur riconoscendo all'opinione pubblica americana una sostanziale vicinanza a Israele, sempre considerato un alleato strategico, ha detto chiaramente che i legami con l'America vanno rafforzati, il che vuol dire, con altre parole, che li ritiene meno forti di quanto lo erano prima. Ha detto altresì che è urgente presentare i "fatti storici", i quali, soli, permettono di capire quanto accade oggi. La narrativa è, ovunque, quella di di presentare gli insediamenti quale ostacolo alla pace, mentre occorre spiegare come l'aggressione araba contro Israele, è nata quando i settlements non esistevano neppure, persino molti anni prima della creazione dello Stato. Il vero conflitto, ha aggiunto, non è fra ebrei e arabi, ma fra moderati ed estremisti.
Prendiamo atto che finalmente viene dato al problema "hasbarà" l'importanza che merita, e che, dopo gli Stati Uniti, il governo Netanyahu si ricordi che esiste un'Unione Europea, che in quanto a manipolazione dei fatti non è seconda a nessuno, così come in molti Stati che ne fanno parte, nei quali in questi ultimi anni è riesploso l'antisemitismo, anche se cammuffato da antisionismo. L'esperienza di questa hasbarà americana, ci auguriamo possa servire a capire quanto le ragioni di Israele sono sotto attacco soprattutto nel nostro continente, e quindi l'urgenza di predisporre un altro team che giri per i paesi europei con lo stesso obiettivo, raccontare i fatti per combattere la propaganda.
La Redazione di Informazione Corretta