Riportiamo da LIBERO di oggi, 01/09/2009, a pag. 1-12, l'articolo di Andrea Morigi dal titolo " Più che Il Sole è una mezzaluna ".
Eurabia brucia dal desiderio di sottomettersi all’islam. Violenze, la legge coranica imposta col sangue, le discriminazioni e l’odio contro gli infedeli. Cosa si potrebbe volere di più, in questo mese sacro ai musulmani? Almeno a giudicare dal titolo che domenica apriva l’inserto culturale del Sole 24 Ore, pare che in Occidente si coltivi una certa «invidia del Ramadan».È una prima impressione, che non corrisponde perfettamente alla tesi di Pascal Bruckner, autore dell’articolo. Semmai, l’intellettuale francese, nemico del multiculturalismo, si può definire un sostenitore del laicismo illuminista come terapia per combattere il fondamentalismo.Belle teorie, se l’Olanda non ne rappresentasse la smentita storica. La società più secolarizzata del mondo si è trovata disarmata di fronte all’omicidio di Theo van Gogh, nel 2004, da parte dei terroristi islamici che si ritenevano offesi dalle critiche che il regista rivolgeva all’islam in nome della modernità. E tuttora si trova combattuta tra la reazione alla Geert Wilders e la resa in nome della tolleranza.Al sogno di Bruckner, che l’islam possa «trasformarsi a contatto con le culture democratiche, imparare il dubbio, l’autocritica, uscire dell’oscurantismo in cui ristagna da secoli», per ora si incarica di rispondere la cronaca, più realista e meno utopica. A partire da quella sportiva. Per entrare nel mirino degli estremisti islamici, all’allenatore dell’Inter, Josè Mourinho, è stato sufficiente ipotizzare che lo scarso rendimento del centrocampista ghanese Sulley Alì Muntari sia condizionato dal digiuno imposto dai precetti islamici nel nono mese del calendario musulmano.A San Giuliano Milanese, paese il cui toponimo indica remote radici cattoliche, si è già passati ai fatti, anzi alle ronde islamiche. Il 25 agosto un giovane marocchino regolare, Mohammed Tali di 28 anni, è stato malmenato e sprangato da cinque egiziani che, vedendolo consumare una birra in compagnia di un’amica italiana, gli hanno intimato di smettere perché era in corso il Ramadan. Qualche giorno dopo, ha ricevuto lo stesso trattamento un marocchino beccato dai suoi connazionali intransigenti mentre fumava una sigaretta in casa.Non ha molto di che rallegrarsi, quindi, il lettore domenicale del quotidiano di Confindustria, quando dopo aver letto sbigottito l’apertura del fascicolo, illustrata dai «Supereroi della Mezzaluna», gira la pagina e si imbatte in un’altra sorpresa: «L’Europa sotto i lumi di Allah», intervista al Gran Mufti di Bosnia, Mustafà Ceric. L’hanno riprodotta con il permesso della rivista Oasis, promossa dal Patriarcato cattolico di Venezia. Un imprimatur che non toglie e non aggiunge nulla all’argomentazione del religioso islamico, che afferma: «La storia dimostra che l’Islam ha contribuito in maniera determinante alla nascita dell’Umanesimo e del Rinascimento europei. Basti pensare alle opere dei filosofi musulmani del XII secolo, per esempio ad Averroè e al suo razionalismo».Tante grazie per l’apporto culturale non richiesto, ma davvero non ne sentivamo la necessità. Che non fossero frutti apprezzabili, o almeno duraturi, lo hanno confermato i musulmani di tutto il mondo in occasione della lezione di Ratisbona di Papa Benedetto XVI nel 2006. Al solo sentir nominare la ragione come strumento di dialogo, hanno appiccato il fuoco a fantocci crocifissi che raffiguravano il Pontefice, ucciso cristiani in giro per il mondo e distrutto chiese. Era il settembre di tre anni fa, che coincideva con il mese del Ramadan, il periodo propizio per compiere attentati, sebbene il Corano prescriva il contrario.Un mese di guerra santa, almeno secondo l’attentatore suicida che venerdì scorso si è fatto esplodere vicino al capo dell’antiterrorismo saudita, il principe Mohamed bin Nayef, ferendolo leggermente. Guardacaso, si era avvicinato al suo obiettivo proprio per presentargli i suoi omaggi in occasione del Ramadan. Se accade tra correligionari, gli “infedeli” possono attenderci un supplemento di violenza. Sacra o no, il risultato è il medesimo.
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