Riportiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 31/08/2009, a pag. 17, l'articolo di Fabio Scuto dal titolo " Israele, le tre accuse all´ex premier Olmert ".
Il caso è un esempio di come Israele sia una democrazia, dove è normale che chi commette atti illegali sia processato e, se ritenuto colpevole, condannato, anche se si tratta dell'ex premier. Sullo stesso argomento invitiamo a leggere la 'Lettera da Gerusalemme' di Angelo Pezzana di oggi.
Ecco l'articolo di Fabio Scuto:
Ehud Olmert
GERUSALEMME - Le tre accuse di corruzione che avevano messo fine lo scorso anno alla sua carriera politica con l´apertura di un´inchiesta giudiziaria si sono trasformate in tre capi d´imputazione per i quali verrà processato. Ehud Olmert, l´ex premier di Israele e leader di Kadima insieme a Tzipi Livni dopo la malattia di Ariel Sharon, è tornato ieri sulle prime pagine di giornali e tg. É la prima volta nella storia di Israele che un ex primo ministro finisce sotto processo per aver tratto vantaggi personali dalla sua posizione politica. Olmert si era dimesso a settembre 2008 dopo le accuse di corruzione ma era rimasto in carica fino a marzo, quando subentrò Benjamin Netanyahu, dopo le elezioni del 10 febbraio. Nelle sue prime dichiarazioni Olmert, che è stato uno degli avvocati più accreditati d´Israele, si proclama innocente e in grado di chiarire tutto - linea di difesa che ha sempre tenuto - ma non si manda sotto processo un ex capo di governo se non si hanno prove schiaccianti.
É stata la Procura di Gerusalemme a rendere noto ieri sera che il procuratore capo Menachem Mazuz lo aveva formalmente incriminato, insieme alla responsabile della sua segreteria personale, Shula Zaken. Tre le vicende che risalgono al periodo in cui Olmert era ministro in vari dicasteri. La principale riguarda le tangenti che il miliardario statunitense Morris Talasnky gli avrebbe passato per finanziare la sua campagna elettorale: somme «di notevole entità e non autorizzate» tra il 1993 e il 2006, periodo nel quale era sindaco di Gerusalemme e poi ministro dell´industria. Olmert ammise i finanziamenti definendoli però perfettamente legali.
La seconda indagine riguarda alcuni viaggi all´estero tra il 1993 e il 2006: Olmert avrebbe chiesto contemporaneamente a diverse organizzazioni ebraiche e statali di coprire le spese di viaggio. L´agenzia di cui si serviva inviava fatture differenti per lo stesso volo e i rimborsi finivano in parte nel conto corrente personale di Olmert, che li avrebbe utilizzati per viaggi privati per lui e famiglia. Infine il terzo filone: aver fatto ottenere agevolazioni statali a un´azienda di costruzioni rappresentata da un avvocato col quale in passato aveva condiviso uno studio legale.
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