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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
31.08.2009 Caro Zeffirelli, si dissoci dall’appello per Farouk Hosni
La lettera aperta di Pierluigi Battista

Testata: Corriere della Sera
Data: 31 agosto 2009
Pagina: 35
Autore: Pierluigi Battista
Titolo: «Caro Zeffirelli, si dissoci dall’appello»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 31/08/2009, a pag. 35, l'articolo di Pierluigi Battista dal titolo " Caro Zeffirelli, si dissoci dall’appello ".

Gentile Franco Zeffirelli, davvero non si capisce perché lei, sempre orgogliosamente refrattario all’arruolamento firmaiolo, proprio stavolta ab­bia ceduto alla tentazione presenzialista sotto­scrivendo uno sconfortante appello. Come ha ri­ferito Dino Messina sul Corriere , lei, accettando la variegata compagnia di Gian Luigi Rondi e Renato Nicolini, Manuela Kustermann e il critico d’arte dell ’Osservatore Romano San­dro Barbagallo, ha infatti auspicato che un antisemita, Fa­rouk Hosni, possa essere premiato con la poltrona di diret­tore generale dell’Unesco, un organismo internazionale vo­tato alla difesa dei valori della tolleranza e del rispetto uni­versale. Un errore grossolano, non le pare?
Forse «antisemita» è troppo? Ma un ministro egiziano della Cultura che promette di «bruciare personalmente i li­bri israeliani se ne trovassi nelle librerie in Egitto», se non è «antisemita» allora cos’è? E se un personaggio come Hosni si batte come un leone perché al Cairo non procedano i lavo­ri per un museo della cultura e dell’arte ebraica, hanno avu­to torto Bernard-Henri Lévy, Claude Lanzmann ed Elie Wie­sel a lanciare l’allarme per una candidatura così sciagurata? Voi sostenete, un po’ imprudentemente, che le parole di Ho­sni sono «state mal tradotte e male interpretate»: eccesso di zelo, giacché è stato lo stesso Hosni a scusarsene (tardiva­mente). E poi il candidato al­l’Unesco a favore del quale lei ha deciso di spendersi con tan­ta generosità è un recidivo del­l’odio per Israele. Una volta eb­be ad affermare che la cultura israeliana è addirittura «inuma­na ». In un’altra circostanza ha denunciato «l’infiltrazione de­gli ebrei nei mass media inter­nazionali ». Se non bastasse, è notoria la sua amicizia cordiale con Roger Garaudy, uno de­gli esponenti di punta dell’internazionale negazionista che considera la Shoah una «menzogna» diffusa ad arte dal sio­nismo per legittimare lo Stato di Israele.
Maestro Zeffirelli, non le basta tutto questo per riconosce­re l’errore della sua adesione all’appello che intende favori­re la nomina di un antisemita ai vertici dell’Unesco? Lei che è un veterano delle battaglie anticonformiste, un cultore del bel gesto coraggioso fino alla temerarietà, non potrebbe dis­sociarsi con spettacolare evidenza dall’appello così frettolo­samente sottoscritto? Forse lei non era a conoscenza della pervicace vocazione del signor Hosni all’invettiva antiebrai­ca e anti-israeliana, ma adesso davvero lei non sente nessun imbarazzo a sposare la causa di un uomo che farnetica di «infiltrazioni degli ebrei» e che auspica addirittura il rogo dei libri israeliani? E che credibilità potrebbe avere l’Unesco se al suo vertice operasse un dirigente che vorrebbe incene­rire i libri di Yehoshua, Amos Oz, David Grossmann? Ci ri­pensi, Maestro Zeffirelli. Può sempre capitare di sottoscrive­re un appello sbagliato. Basta accorgersene in tempo. Con
cordialità e stima.

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