Gli Haredim a Gerusalemme protestano contro il parcheggio aperto di sabato Perchè Scuto non precisa che si tratta di una minoranza e che la società israeliana è laica?
Testata: La Repubblica Data: 30 agosto 2009 Pagina: 20 Autore: Fabio Scuto Titolo: «No alle auto nel sabato ebraico. E' battaglia contro il parcheggio»
Riportiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 30/08/2009, a pag. 20, l'articolo di Fabio Scuto dal titolo "No alle auto nel sabato ebraico. E' battaglia contro il parcheggio".
Questo pezzo di Scuto, come spesso capita con REPUBBLICA non è scorretto per quello che scrive, ma per quello che dimentica di scrivere. Quando cita come laico il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, avrebbe dovuto accorgersi che sono i cittadini di Gerusalemme, laici e religiosi, ad averlo eletto, preferendolo a uno religioso. Avrebbe dovuto scrivere che questi gruppi di esaltati sono un'assoluta minoranza all'interno della comunità religiosa, che non condivide nemmeno le posizioni degli abitanti del quartiere Meà Shearim o altri simili. Per questo Barkat ha avuto i voti di laici e non. Ma queste cose non si leggono su REPUBBLICA, non sta bene scriverle, ne verrebbe fuori un ritratto laico della società israeliana che è bene non far conoscere al lettore bue, che deve trangugiare solo quello che può spingerlo a criticare solo e sempre Israele. Come fa il quotidiano di proprietà dell'Ing. Carlo de Benedetti, quello con d minuscola, e diretto da Ezio Mauro. Ecco il pezzo:
GERUSALEMME - È finita come ogni sabato da tre mesi a questa parte. Urla, grida, lanci di sassi contro le auto, l´intervento della polizia, qualche ferito, un pugno di arrestati, traffico impazzito. É la battaglia che gli ultra-ortodossi di Gerusalemme combattono contro il Parking Carta, a due passi dalla Città vecchia, aperto anche durante lo Shabbat, giorno di riposo assoluto per ogni ebreo praticante. «Quel parcheggio è un insulto alla nostra fede», grida Joseph Rosenfeld, il leader di questa comunità ultra-ortodossa che aveva raccolto stamane, all´inizio di Bar Ilan Street, qualche centinaio di fedelissimi ben decisi anche questo sabato a bloccare il traffico e impedire l´accesso al parcheggio. Due manifestanti sono stati arrestati, due i feriti finiti all´ospedale: un agente di polizia e una donna in auto che si è trovata nel bel mezzo di una sassaiola. L´apertura del Parking Carta decisa dal sindaco laico Nir Barkat è giudicata dagli ultraortodossi una profanazione dello shabbat e un incoraggiamento alla circolazione dei veicoli e l´apertura dei negozi ebrei. La religione ebraica proibisce in particolare il lavoro e la circolazione in auto durante lo shabbat, celebrato dal venerdì al sabato sera. Il loro quartiere, Meha Sharim, ogni venerdì sera viene sigillato, la polizia chiude con le transenne tutte le strade per evitare tensioni. L´incauto che per sbaglio dovesse imboccare in macchina o in moto una delle strade del quartiere diventerebbe subito bersaglio di una sassaiola. Gli ultraortodossi, che a Gerusalemme rappresentano più di un terzo della popolazione, vogliono assumere un peso sempre maggiore nella vita sociale. All´ufficio del sindaco nei mesi scorsi è arrivata l´ennesima petizione che chiede autobus separati per tutti. Considerano immondo, nella città sacra, vedere persone mischiate fra loro all´ora di punta, uomini e donne che si pressano nei bus (e quindi si toccano) senza pudore. La compagnia dei trasporti del comune si è dotata di una trentina di mezzi secondo morale, ma evidentemente non basta ancora. Anzi è conveniente che, dopo i bus «separati», le donne abbiano nel futuro le loro pensiline e fermate apposite per salire e scendere dai mezzi pubblici. Per le gerarchie religiose di Gerusalemme, i trasporti pubblici sono una vera ossessione. Durante l´ultima campagna elettorale, hanno chiesto e ottenuto che le pubblicità sulle fiancate dei bus non mostrassero foto di candidate donne: Tzipi Livni - che del suo volto telegenico ne ha sempre fatto un´arma - si è dovuta accontentare soltanto delle scritte. Nel mirino di un gruppo di rabbini ci sono anche i lavori della metropolitana di superficie che, da mesi e fino al 2011, stanno mandando in tilt il traffico cittadino. La loro preoccupazione non è l´effetto devastante del trenino, che in beffa a ogni vincolo storico e architettonico e con un imbarazzante silenzio dell´Unesco, passerà sotto le antiche mura della Città Santa. Il loro timore è la «contaminazione» che la nuova linea provocherà, costringendoli - se saranno a bordo - a entrare in quartieri che di solito evitano. Anche qui, la protesta cova pericolosamente e la compagnia tranviaria è già ricorsa all´acquisto di carrozze speciali, blindate, a prova di sassaiole per affrontare le possibili reazioni dei religiosi.
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