lunedi` 21 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
25.08.2009 Inglourious Basterds di Quentin Tarantino piace ai critici americani e tedeschi
Cronaca di Francesco Battistini

Testata: Corriere della Sera
Data: 25 agosto 2009
Pagina: 43
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «Gli ebrei di Tarantino scuotono Israele»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 25/08/2009, a pag. 43, l'articolo di Francesco Battistini dal titolo " Gli ebrei di Tarantino scuotono Israele ".

Ritorneremo sul film di Tarantino quando sarà in programmazione nelle sale italiane.

 Una scena del film

GERUSALEMME — Kill Hit­ler 1: «Io — dice Quentin Taranti­no alla stampa israeliana — non so come mi sarei comportato al posto vostro, se avessi avuto a che fare con gente come i nazi­sti. Beh, o ti mangi il lupo o è il lupo che mangia te... Credo che molti ebrei abbiano pen­sato alla vendetta. Duran­te e dopo. E credo che, sì, ci avrei pensato an­ch’io ». Kill Hitler 2: «Ne­gli ultimi trent’anni, i film sulla Seconda guer­ra mondiale ci hanno raccontato tutto della Shoah. Ma nessuno l’ha mai letta come una gran­de storia criminale, un thriller. Questo non è un film sull’Olocausto. È un film anni 60, tipo Quella sporca dozzina : un gruppo di ra­gazzi ebrei, una vendetta da com­piere. Ammazzare i nazi che se no ammazzano te. Quando l’ho presentato al Memorial dell’Olo­causto di New York, ed è stato accolto bene, prevedevo com­menti del genere: 'Però Schind­ler’s List ...'. Ecco, non aspettate­vi Schindler. Nel mio film c’è molto umorismo. E se metti l’umorismo in temi delicati, è comprensibile che qualcuno si senta toccato...».
Toccato, travolto, trafitto.
In­glourious Basterds si copre di gloria nei cinema americani, co­me mai era accaduto a Taranti­no.
Supera la prima del fuoco a Berlino, fra l’entusiasmo dei cri­tici di Faz e Tagesspiele . Ma il 17 settembre si prepara alla platea più difficile e mica a Cannes: in Israele. Un posto dove la Shoah è da maneggiare con cura. Dove Spielberg non si sognerebbe mai di proiettare uno schiavo di Hitler che tira fucilate sui tede­schi o Benigni di mostrare l’ebreo che frega il kapò e dove invece la fantasia di Quentin — ebrei che scotennano i nazi, mas­sacrano le Ss e inceneriscono il Terzo Reich — a parere di molti sfiora l’antistoricità, il politica­mente scorretto.
«Kosher porno», il sogno proibito degli ebrei, l’ha definito un giornale. E il cineforum è già cominciato: «Non andrò a veder­lo — dice Yehuda Bauer, storico della Shoah all’Università Ebrai­ca, 19 libri sull’argomento, con­sulente di registi (Spielberg com­preso) —. Quando si rovescia la storia, rappresentando ebrei car­nefici e nazisti vittime, si com­mette un falso. Sia pure con la scusa dell’ironia. Ci sono stati ca­si di vendetta, ma pochissimi. Già noti. E ben diversi da come li racconta Tarantino. A lui inte­ressa solo mostrare la violenza di quell’epoca, per fare soldi: una speculazione che non mi piace».
Fiutandolapolemica,ilquoti­diano israeliano
Haaretz ha mandato subito un giornalista in Germania a tastare l’umore dei tedeschi (domanda: sono pronti a vedersi torturare dalle loro ex vittime? Risposta: sì), per chiedere poi lo stesso ai suoi let­tori. Ricevendo commenti meno unanimi, orgogli e rancori, umo­ri divisi: «Grande Tarantino! È giusto che un film si domandi: che cosa sarebbe successo se?...» (Joan Stuchner); «Taranti­no si crede Mel Brooks, ma non lo è» (Zendog); «Perché inventa­re una storia, quando c’è già la Storia? Gli ebrei hanno vinto, i nazisti hanno perso» (Benja­min); «Questo è revisionismo storico. Come ebreo, vi dico che nessuno della mia stirpe ha mai ammazzato i tedeschi. È succes­so il contrario. E l’unica vendetta possibile fu la fuga» (Billy Jack); «Ve l’assicuro: noi tedeschi sia­mo preparati a vedere questo film. Perché non stiamo ancora seduti sulle nostre rovine, non ri­muginiamo. Spiacenti, ma sia­mo diventati uno dei Paesi più prosperi e pacifici del mondo!» (Robert, nipote di nazisti).
In Germania, la censura ha tol­to le svastiche dai cartelloni del film. Forse, si farà lo stesso in Israele.
Un caso Tarantino farà bene al botteghino, anche se il regista è troppo scafato per abboccare. E quando s’insinuano le domande sull’antisemitismo, sa come ri­spondere: «L’attore che interpre­ta un ufficiale nazista, Christoph Waltz, ha un figlio rabbino». Dav­vero? E dove vive? «In Israele. Tutte le volte che avevo bisogno d’un parere, chiamavo lui».

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, cliccare sull'e-mail sottostante


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT