Mamma, perché sono grassa? Cintia Moscovich
Cavallo di Ferro Euro 15,00
Questo libro dura un anno e 22 chili. Il tempo di una dieta e di una impietosa e autoironica analisi: ogni grammo in meno, un ricordo in più. E così, man mano che l’ago della bilancia scende, cresce la consapevolezza di una donna che non entra più nei propri abiti e vuol capire il motivo per cui il suo corpo si è ribellato. Per farlo, però, deve ricostruire la storia della sua famiglia. A dispetto del titolo e della dissacrante copertina (una menorah, il candelabro ebraico a sette bracci, sormontata da dolci), il romanzo di Cintia Moscovich, scrittrice, giornalista e docente di teoria della letteratura, non è un manuale di autoaiuto. E’ la saga di una famiglia di origine ebraica sfuggita dalle persecuzioni e trapiantata in Brasile. Scritto come una serie di lettere indirizzate alla madre (bella e snella, così diversa dalla figlia imperfetta), è anche un diario della “guarigione” con un protagonista: il cibo. Piatti sottratti al regime alimentare quotidiano per trasformarsi in ricordi di cucine d’infanzia, dove si mescolano odori, sapori e nomi di ricette askenazite e sudamericane. Ed è così, seguendo questo filo fatto di calorie e memorie, che si delineano i ritratti di una madre difficile, una nonna Grassa e una nonna Magra, zie oversize, un padre perduto troppo presto, epici bisnonni e amori impossibili.
Alessia Gallione
La Repubblica delle Donne