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Ugo Volli
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Monsignor Schettino ha mai sentito parlare di Pio XII e dei suoi celebri silenzi? 23/08/2009

 Pio XII

Avete letto ieri di monsignor Bruno Schettino, presidente della commissione episcopale per le migrazioni, che paragona l'atteggiamento dell'"Occidente" nei confronti dei migranti al "silenzio" dello stesso "Occidente" durante la Shoà. I naufragi degli immigranti clandestini sono certamente tragedie vere, si tratta di capire come evitarli: un problema difficile e complesso, che non si risolve caso per caso.
Non lo discuto qui e soprattutto non mi metto a litigare con un Monsignore, che (forse, è stato spesso smentito) rappresenta la Chiesa e probabilmente dispone di guardie armate, come quello dei "Tre moschettieri". Però però. Sono solo incuriosito dal suo paragone: non quello fra l'immigrazione clandestina e la Shoà, che naturalmente è insensato. Quello fra i silenzi. Monsignor Schettino ha mai sentito parlare di Pio XII e dei suoi celebri silenzi? Si ricorda che il Vaticano rifiutò di firmare la dichiarazione degli alleati del '43 sulla persecuzione nazista degli ebrei? Possiede per caso il testo del commovente discorso che papa Pacelli fece in occasione dei rastrellamenti nazisti (e fascisti) degli ebrei romani, avvenuto praticamente sotto le sue finestre? Se ha questo importantissimo testo, venerando Monsignore, la preghiamo, orsù, ce lo faccia avere. Perché delle parole di condanna del papa di allora del genocidio, e non solo di questo episodio, si è persa ogni traccia e gli storici (quelli veri, non i numerosi difensori d'ufficio che sono venuti fuori di recente) non ne hanno notizia. Sia gentile, caro Monsignore così esperto di silenzi, ancor più di un certosino: si faccia vivo, ci racconti di come la sua Chiesa alzò diffusamente e chiaramente la voce contro Hitler. Non come qualche singolo giusto agì, ma come la Chiesa ruppe il silenzio.
Solo così potremo pienamente condividere la sua indignazione per i silenzi di oggi "dell'Occidente". Oppure ammetta di avere una faccia di tolla proprio inossidabile, stile maschera di ferro, a rimproverare gli altri di silenzi sulla Shoà, occupando un alto grado nella Chiesa cattolica. Personalmente apprezzerei quest'ammissione anche di più di un generico atto di scuse. Non diceva un certo sfortunato rabbino galileo che chi è senza peccato scagli la prima pietra?

Ugo Volli


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