Mike Huckabee
Il Tg del primo canale gli ha dedicato ieri sera un´intervista durata più di cinque minuti, un tempo incredibilmente lungo se paragonato alla velocità con la quale vengono date le notizie, anche rilevanti, nei telegiornali. Mike Huckabee, dopo un tour di quattro giorni, ne aveva di cose da dire. Il suo nome non ha fatto in tempo a farsi conoscere in Europa, sconfitto da John McCain nella corsa per le presidenziali americane dello scorso anno per il partito repubblicano, è scomparso dai media internazionali. Vinsero allora i democratici, con Barack Obama. E´ vero che la storia non si fa con i se, ma Huckabee, visto in azione, aveva le carte in regola per affrontare l´avversario. E´ probabile che Obama avrebbe vinto comunque, il vento in America soffia sempre dalla parte del nuovo, del cambiamento, forse nemmeno Huckabee ce l´avrebbe fatta. Ma dopo quattro anni, nel 2012, se il nuovo si è rivelato vecchio, e in più pericoloso, con la stessa velocità gli americani saranni pronti a cercare un nuovo leader. Per questo Huckabee si sta scaldando i muscoli. Sentite che cosa ha detto in Israele.
1) Se non ci fosse stato il giudaismo, non ci sarebbe il cristianesimo. Non è un discorso gradito a molti in Israele,lo so, ma io, da cristiano, credo di non avere connessioni con islam,induismo,buddismo,ateismo, mentre il mio DNA ha stretti legami con il giudaismo.
2) Voglio far capire agli americani quanto Israele è importante per loro, voglio che giudichino quanto avviene qui con lo stesso standard che usiamo per noi in America. Non accetteremmo mai, per esempio, che il governo ci possa impedire di vivere dove vogliamo in qualunque parte del paese, in base a valutazioni religiose o etniche. Il ragionamento corretto è, se acquisto una proprietà, ho il diritto di andare a viverci ?
3) Non ci possono essere due padroni per la stessa casa. C´è stata una guerra, mi dispiace che ci sia stata, ma è andata così. Non l´ha provocata Israele, alla fine lo Stato ebraico ha aumentato il suo territorio. La morale è una sola, se non vuoi perdere la tua terra, non farci guerra. Ce lo insegna la storia. In Africa, quanti paesi hanno passato la mano, lo stesso in Europa. Anche in America un tempo la terra apparteneva ai Nativi americani, forse che dobbiamo chiedere indietro 24 $ e restituire Manhattan ?
4) In principio non è contario ad uno stato palestinese, ma si chiede perchè debba farsi nel cortile di Israele. Gerusalemme deve poi rimanere la capitale, unita, indivisa. Lo so, dice Huckabee, che le mie affermazioni non sono in linea con la politica del governo Obama, ma mi ricordo che quando Ronald Reagan divenne presidente, definì l´Urss l´impero del male e che bisognava buttare giù il muro di Berlino. La gente giudicò le sue posizioni come stupide, almeno ingenue, e si chiese che razza di idiota era colui che le aveva pronunciate. Però, dopo dieci anni, non esiteva più l´Unione Sovietica, il muro di Berlino era stato abbattuto, e i paesi dell´Est Europa avevano riacquistato la libertà. Dobbiamo sognare in grande, non fermarci alle piccole cose quotidiane.
Questo assaggio di un possibile candidato repubblicano alle presidenziali del 2112, lascia sperare che la politica degli Usa possa ritornare quella che ha reso il mondo occidentale libero e democratico. Certo,Obama può sempre cambiare, ma bisogna credere nei miracoli per convincersene.
Per il resto sarei tentato di scrivere niente di nuovo, ma sbaglierei, anche se in Israele le notizie serie hanno scadenza talmente quotidiana, che ha volte danno l´impressione di averle già lette. Per esempio, l´agenzia palestinese Ma´an, che ha sede a Betlemme, quindi il regno di Abu Mazen, dove non si pubblica nulla che il rais non voglia, ha confermato quanto contenuto nel giornale svedese Aftonbladet. E´ vero, i soldati israeliani ammazzano regolarmente i palestinesi per i loro commerci di organi. Altro esempio Haaretz, il giornale che molti definiscono " arabo scritto in ebraico ", pubblica un editoriale in prima oggi, nel quale difende il governo svedese per non essere intervenuto a dire la propria opinione su quanto diffuso dal giornale, scrivendo che la libertà di stampa è intoccabile, come se qualcuno avesse mai chiesto l´intervento di una qualche censura. Quello che Israele chiede invece, non è l´applicazione di misure censorie, ma più semplicemente la presa di distanza dalla pubblicazione di notizie false che procureranno atti di violenza contro gli ebrei in tutto il mondo. Una cosa ben diversa da quella scritta da Tom Segev, l´autore dell´articolo. Apprendiamo anche che Amnesty International, con grande soddisfazione del " Comitato palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele ", ha ritirato il suo appoggio al Concerto che Leonard Cohen terrà a Tel Aviv il 24 settembre prossimo. Cohen avrebbe voluto abbinarlo ad un altro da tenersi a Ramallah, nel più puro stile Barenboim, ma sono stati i palestinesi a porgli l´aut aut, solo da noi o niente. Perchè è così ragionano quelli con i quali si dovrebbe dialogare. Ma per Amnesty queste sono quisquiglie, se c´è un´occasione per boicottare Israele mica se la lascia perdere, sennò cosa direbbero i suoi finanziatori ? Israele si distacca nuovamente dalla realtà regionale, sempre più avvolta in un burqa ideologico, rispondendo ad un sondaggio di Yediot Aharonot, il quotidiano più diffuso, dal quale si evince che quasi la metà degli israeliani è pronta per un primo ministro gay. Non male, se guardiamo con quali paesi Israele confina.
Chiudo con un´altra notizia pazzesca, che arriva da Utrecht, Olanda, dove il Geldmuseum (museo nazionale del denaro) ha organizzato una mostra di banconote d´epoca, fra le quali alcune della Palestina, dal 1900 al 1948, con stampate scritte in arabo, a dimostrazione che è esistito uno Stato palestinese e che quindi sono stati gli ebrei a portarglielo via. Peccato non sia stato precisato che fino alla fine della prima guerra mondiale la Palestina era sotto l´Impero Ottomano, e dopo retta dal Mandato britannico, più che normale che la moneta contenesse scritte in arabo. La curatrice del Museo, Susanne Feis, richiesta del perchè di una tale bufala, ha risposto candidamente che il proposito del museo è quello di "mettere insieme la gente", per cui non aveva senso interferire con le scelte dei singoli partecipanti. Rimango in attea di un comunicato palestinese nel quale si sostiene che la terra è di forma quadrata, e che l´Europa si è subito adeguata correggendo i libri di testo di ogni ordine e scuola. Non sia mai detto che si debbe umiliare il popolo palestinese nelle sue giuste rivendicazioni.
Angelo Pezzana