Oggi, dopo tanta monnezza scandinava travestita da "libertà di stampa", vi parlo di un tema più generale e simpatico: l'immondizia o spazzatura o pattume o rusco. Sapete, tutto quel che buttiamo via, più o meno "differenziandolo" (fantastico verbo postmoderno). Bene, perché ci portino via quel che buttiamo via, qualcuno di voi certamente lo sa, tutti noi paghiamo una quota obbligatoria ai comuni, secondo i metri quadri dell'abitazione; essa risponde ai poetici nomi di Tarsu e Tia. Secondo una distinzione che gli studenti di diritto imparano al primo anno di università, non si tratta di un'imposta, cioè di un contributo generico per il funzionamento delle istituzioni; ma di una tassa, cioè di un pagamento volto a uno scopo determinato. In questo caso lo scopo è la raccolta è il trattamento dei rifiuti: pagare gli spazzini, le macchine, l'inceneritore ecc. Normale, no? Non sembra anche a voi una cosa ragionevole, che merita la spesa di qualche euro al giorno? Be' non tutti sono d'accordo, adesso vederete il perché Un'altra premessa: come forse sapete già, il Concordato esonera la Chiesa dal pagamento di imposte e per questa ragione non solo gli edifici di culto, ma anche i monasteri, gli oratori, le strutture di ospitalità più o meno austere o lussuose. le scuole, le università, i negozi eccetera di proprietà della Chiesa e di enti ecclesiastici non pagano l'Ici, l'imposta sui redditi eccetera. Discutibile ma "tradizionale", "parte della cultura italiana" come l'ora di religione. Bene, una gentile lettrice mi segnala che la Commissione Tributaria del Lazio, con sentenza 339/01/09 riportata su "Italia Oggi", ha stabilito su sua richiesta che la Pontificia Università Gregoriana (e in genere tutti gli enti ecclesiastici) non solo siano esentati dall'imposta sui redditi, dall'Ici e da ogni annesso e connesso, ma non debbano pagare neppure Tia e Tarsu. Cioè in sostanza che i loro rifiuti debbonbo essere portati via gratis. Forse perché essendo santi, non olent. Non posso che naturalmente inchinarmi al sapere del molto reverendissimo tribunale, evidentemente memore dell'era felice dello Stato della Chiesa. Mi chiedo solo: se l'Università Gregoriana non paga la quota per far ritirare i suoi rifiuti, secondo la legge, perché il Comune di Roma non glieli lascia? In fondo sono santi, protetti dalla Costituzione repubblicana. Magari potrebbero aggiungerci come omaggio il ministro degli esteri svedese Carl Bildt. Benché protestante, ha di recente comprato al libero mercato un cuore molto sensibile. Sapranno ben loro che farsene: libera spazzatura in libero Stato!