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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Chi è Ezra Nawi, e perchè Noam Chomsky parla bene di lui ? 19/08/2009

 Ezra Nawi

I pacifisti, non intendo dire coloro che amano la pace, ma quella schiera di attivisti politici, in genere violenti non solo verbalmente, hanno un tratto in comune, non importa in quale paese svolgano la loro, quasi sempre ben remunerata, missione. In Israele, per esempio, l’ultimo salito all’onore delle cronache è un certo Ezra Nawi, che verrà giudicato il 21 settembre prossimo per aver aggredito un poliziotto durante una manifestazione “pacifica” lo scorso marzo. Il signor Nawi, non più nei suoi verdi anni, a giudicare dalla foto sui giornali, è infatti specializzato in “attività criminali” –così si è espresso il tribunale – da una trentina di anni e rischia una condanna fino a due anni di carcere, perchè in Israele, aggredire un poliziotto mentre svolge il suo dovere è un reato, a differenza di quanto accade da altre parti, dove invece viene giudicato alla stregua di uno sport, per il quale una ramanzina basta e avanza, quando va bene, perchè accade spesso che sia lo stesso poliziotto ad essere incriminato. Mi riferisco all’Italia, ma chi legge l’aveva già capito. Ma torniamo al signor Nawi, il quale ha tutti i motivi per stare tranquillo, è molto probabile che, vista l’età, e sempre che venga condannato, di galera ne farà poca, in quanto il giudice Eilata Ziskind, che dovrà emettere la sentenza, ha dichiarato che, se non tutti e due gli anni, un po’ di galera dovrà comunque farsela. In sua difesa si è data da fare un’altra categoria di pacifisti, quelli che non partecipano alle manifestazioni, come il povero Nawi, che almeno qualcosa di suo dovrà rimetterci, no, sono i bei nomi della cultuta e della politica, professori alla prestigiosa Università ebraica di Gerusalemme, come Galit Hazan-Rokem e David Shulman, oppure Yehudit Karp, già vice direttrice dell’Avvocatura di Stato, insomma, i soliti che non negano mai una firma di solidarietà a favore di chi viola le leggi e attacca chi deve farle rispettare. Nel caso di Nawi, che deve avere buoni avvocati, di firme ne sono arrivate addiritura 20.000, almeno così hanno riportato i giornali, non saranno tutte illustri, ma anche i numeri contano. Nawi si era specializzato, ma possiamo usare il tempo presente, nell’impedire l’abbattimento delle costruzioni abusive, specialmente quelle dei beduini, i quali quando devono farsi un’abitazione non vanno per il sottile, la costruiscono e basta. Seguissero la legge, come tutti, Ezra Nawi rimarrebbe disoccupato, mentre invece è molto orgoglioso delle sue attività “pacifiche”, tanto da mostrare ai giornalisti un messaggio di adesione solidale arrivatogli da Noam Chomsky- della categoria “bei nomi”- a riprova della bontà delle sue attività sociali, una lotta che il Nawi definisce “contro la cultura delle menzogne”. Che Chomsky stia dalla sua parte conferma l’opinione che avevamo di lui, pacifista ad honorem verbalemnte violento.

Angelo Pezzana


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