E se Olmert querelasse Mazuz? Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana
Testata: Informazione Corretta Data: 14 agosto 2009 Pagina: 1 Autore: Angelo Pezzana Titolo: «E se Olmert querelasse Mazuz ?»
Menachem Mazuz
L’Avvocatura dello Stato ha in Israele una funzione importante e delicata. Deve infatti indagare sulle denunce che toccano personalità pubbliche, in gran parte politici e uomini del governo, oppure nomi illustri del gotha finanziario che finiscono sotto inchiesta, quasi sempre per corruzione. Ehud Olmert, per esempio, ha trascorso metà del tempo che l’ha visto svolgere le funzioni di Premier, entrando e uscendo da interrogatori riguardanti le inchieste che l’Avvocatura aveva aperto contro di lui. Menachem Mazuz, è l’Avvocato. Figura notissima, all’apparenza indipendente dal potere politico, ha in mano il destino della classe dirigente israeliana. Olmert ha finito il suo incarico sotto il peso di accuse molto gravi, nelle quali la corruzione era il comun denominatore. Leggo invece su Haaretz, con stupore, visto che il giornale non l’ha mai trattato con i guanti, che alcune tra le accuse più gravi che gli erano state rivolte sono finite in un niente di fatto, e che Mazuz le ha archiviate, in quanto “ non c’erano elementi sufficienti a comprovarle “. Lo stupore aumenta quando prendo atto che la casa privata acquistata in via Cremieux a Gerusalemme, sulla quale sono stati stampati fiumi di accuse, con annessi anche i particolari più insignificanti, era invece un atto d’acquisto regolare, mentre, credo, la maggior parte dell’opinione pubblica, me compreso, era convinta del contrario. Non ha mai nemmeno intascato 1 milione di shekel per favorire un Ospedale a Netanya, mentre invece l’accusa faceva anche il nome di chi gliel’aveva dato. Chiusa l’investigazione per mancanza di prove. Idem per quanto riguarda la banca Leumi, l’accusa era quella di aver cercato di aiutare un magnate australiano, Frank Lowy, a prendere il controllo della maggioranza delle azioni (Olmert era nel 2005 Ministro delle Finanze). Anche in questo caso, l’inchiesta si è chiusa con un niente di fatto, prove non ce n’erano. Sembra che le uniche malversazioni commesse da Olmert fossero i rimborsi per viaggi effettuati e presentati due volte, e la falsificazione di alcune ricevute per spese durante viaggi all’estero, illecito commesso d’accordo con una agenzia di viaggi. Ottenere due volte dei rimborsi, e falsificare delle ricevute non saranno gesti da primo ministro, ne indicano la natura di sicuro poco elegante, ma sono decisamente lontani dalle ben più gravi accuse rivelatesi inesistenti, e per le quali l’immagine pubblica di Olmert è stata definitivamente deturpata. La notizia è infatti uscita senza grandi clamori, senza che nessun giornalista abbia sentito la curiosità di intervistare Menachem Mazuz, l’Avvocato dello stato, per chiedergli conto del perchè prima si distrugge l’immagine di un uomo pubblico, a di quel livello, senza poi dirgli nemmeno un “ ci scusi, avremmo dovuto indagare meglio, prima di buttare il suo nome in pasto all’opinione pubblica “. Con il prossimo anno a Mazuz scade il mandato, speriamo che il prossimo avvocato stia più attento, adesso sotto i suoi riflettori c’è il ministro degli esteri Avigdor Lieberman, vediamo se le inchieste si concludono prima di rovinargli la reputazione.