Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Iran: finito il processo a Clotilde Reiss, ma per ora resta in carcere La Francia si offre di pagare la sua cauzione
Testata: Corriere della Sera Data: 13 agosto 2009 Pagina: 13 Autore: Cecilia Zecchinelli Titolo: «Processo a Clotilde. Cauzione francese»
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 13/08/2009, a pag. 13, l'articolo di Cecilia Zecchinelli dal titolo " Processo a Clotilde. Cauzione francese ".
Clotilde Reiss
PARIGI — «Il processo è finito ma Clotilde Reiss resta in carcere: ogni decisione ora tocca al giudice». Con i consueti annunci a sorpresa, Teheran ieri ha fatto sapere che la 24enne francese in prigione dal 1˚ luglio per ora non uscirà. Ma l’ipotesi che questo avvenga nelle prossime ore, o giorni, è sempre più concreta: la Francia si è offerta di pagare una cauzione per la giovane processata sabato scorso, senza preavviso e con metodi ritenuti «oltraggiosi» da Parigi e l’Europa. Fonti iraniane hanno confermato di aver ricevuto la proposta, l’ambasciata di Parigi insiste da settimane di essere pronta ad ospitare la ragazza in attesa del giudizio. E un segnale d’apertura è arrivato martedì con la liberazione della franco-iraniana Nazak Afshar, appunto su cauzione. Anche lei accusata di aver partecipato a «manifestazioni illegali» e di aver «raccolto informazioni» per l’ambasciata di Parigi. «Questo rilascio è il gesto che attendevamo, ora aspettiamo quello di Clotilde e l’abbandono di ogni accusa contro le due donne», ha detto ieri il ministro Luc Chatel. Il giorno prima il presidente Sarkozy aveva ringraziato «l’Ue e i Paesi amici come la Siria» per il sostegno. Ma il caso Reiss è più delicato: il padre, insistono i media iraniani, lavora come ingegnere per l’Ente dell’Energia atomica francese, dove Clotilde aveva compiuto uno stage. Fatto ben noto alle autorità iraniane. Nel processo, la giovane era stata costretta a confessare di aver redatto un «rapporto» per l’Ente, anche se in realtà la percezione in Francia è che l’intera vicenda sia un avvertimento ai Paesi occidentali perché non interferiscano nelle vicende della Repubblica islamica.
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