Riportiamo da LIBERO di oggi, 13/08/2009, a pag. 19, l'articolo di Simona Verrazzo dal titolo " Uccisi per l’onore a 8 e 16 anni: ecco l’islam".
Quanto sia difficile la vita della donna nei paesi islamici è cosa purtroppo ben nota. Nella maggior parte dei casi, poi, la violenza arriva dai membri della propria famiglia. In Tunisia una ragazza-madre ha confessato di aver ucciso il figlioletto di otto anni perché era un impedimento al suo matrimonio. La storia è raccontata dal quotidiano tunisino in lingua francese Le Temps, che però non rivela il luogo dove è avvenuto l’orribile omicidio. Il bambino – frutto di una precedente relazione e pertanto macchiato dal disonore – era un problema per il matrimonio che la giovane stava organizzando con il fidanzato, il quale le aveva imposto di sbarazzarsi di un figlio che non era suo. La ragazza ha prima picchiato e poi strangolato il piccolo. La coppia di fidanzati si è disfatta del corpo gettandolo in un pozzo, grazie all’aiuto di un cugino della donna. Al momento i due uomini sono latitanti e su di loro è stato spiccato un mandato di cattura. Il bambino è stato ritrovato da un passante che ha avvisato la polizia. Agli agenti che l’hanno interrogata, la donna ha detto di averlo fatto per “soddisfare il fidanzato”, che altrimenti non l’avrebbe sposata.Follia omicida anche alla periferia di Amman, in Giordania, paese arabo moderato ma non immune ai “delitti d’onore”. Il quotidiano The Jordan Times racconta la storia di una ragazza di 16 anni, prima stuprata da due parenti alla lontana e poi uccisa dallo zio perché disonorata. Due mesi fa la giovane aveva dato alla luce un bimbo, frutto della violenza. Ma se i genitori avevano acconsentito affinché tenesse il piccolo, uno zio l’ha ritenuta responsabile di aver disonorato la famiglia. Si è quindi presentato a casa della ragazza e le ha sparato, per nove volte. Ora l’uomo è in carcere, assieme agli stupratori di sua nipote, ma nessuno dei tre avrà una condanna pesante perché sia la violenza sessuale sia il delitto d’onore sono considerati “reati minori” e le pene vanno dai tre mesi a un anno di reclusione. Nonostante l’appello su Youtube della regina Rania in difesa delle donne, questo per la Giordania è il 14° delitto d’onore dall’inizio dell’anno, quasi due al mese.In Egitto rischia la pena di morte una giovane che in soli 45 giorni ha sposato ben sette uomini, in quello che l’islam chiama “matrimonio temporaneo”. Uno dei mariti l’ha denunciata e la ragazza è stata arrestata per poligamia (proibita alle donne). Lei ora è incinta di uno dei sette uomini. Il figlio sarebbe così illegittimo e lei rischia la pena di morte.Vita difficile anche in Bangladesh, dove una ragazza di 16 anni è stata costretta a sposare il suo stupratore (che è l’imam del villaggio e ha già due mogli) perché è incinta di sette mesi. Inoltre, nonostante fosse la vittima, le è stata inflitta la stessa condanna del suo aguzzino: 101 frustate. All’uomo la pena è stata data non perché abbia violentato una donna, ma per il figlio nato fuori dal matrimonio. Se la ragazza non fosse rimasta incinta, lui avrebbe evitato persino le frustate.
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