Oggi l'alta onorificenza della Presidential Medal of Freedom diventa tossica Obama la conferisce a Mary Robinson, organizzatrice di Durban I. Dal Texas, Emanuela Prister
Testata: Informazione Corretta Data: 12 agosto 2009 Pagina: 1 Autore: Emanuela Prister Titolo: «Oggi l'alta onorificenza della Presidential Medal of Freedom diventa tossica»
Mary Robinson, organizzatrice di Durban I
Domani (probabilmente oggi per voi cari lettori) il Presidente Americano Obama (da me e alcuni altri prontamente ribattezzato "Dear Leader") insignira' una delle piu' alte onorificenze di questo paese su un antisemita, su una persona dall' anima brutta, indegna di chiamarsi parte del mondo civile, una che ha fatto del suo anti-semitismo e del suo anti-americanismo la fondazione della sua carriera alle Nazioni Unite. Questa e' una bestemmia contro la memoria dei grandi che questa medaglia invece se la sono meritata. Il suo nome e' Mary Robinson ed e' stata lei l' organizzatrice di Durban I, lo spettacolo di antisemitismo, la parata di oscenita' su scala mondiale a cui abbiamo assistito attoniti nel 2001 giorni prima che l' antisemitismo e l' antiamericanismo, e l' odio viscerale degli Osama Bin Laden e delle Mary Robinson del mondo che erano in bella mostra a Durban I si personificasse nei nove suicide-omicide bombers dell' 11 Settembre che si sono abbattuti sulle nostre due torri genelle di New York e sul Pentagono portando alla morte di 2,976 persone. Certamente Mary Robinson si sara' compiaciuta che la festa antiamericana e antisemita che aveva organizzato si era cosi' prontamente messa in azione causando morte e la distruzione su suolo Americano. Domani la Presidential Medal of Freedom diventera' tossica e a noi tutti che onoriamo la morte dei nostri concittadini, noi che abbiamo dichiarato sacro il suolo della Pennsylvania dove e' caduto il volo numero 93, non rimarra' che scuotere il capo ancora una volta increduli e attoniti. Domani ci ritroveremo tutti noi avvelenati da questo atto bestiale per onorare una che non solo e' indegna di ottenere qualsiasi riconoscimento dal mondo civile ma che un altro presidente Americano avrebbe anche messo sulla lista di persone non grate a cui negare il visto per l' ingresso nel nostro paese. Non ho altre parole se non per dire che anche questo insulto metteremo sul conto ai nostri nemici che sicuramente domani si faranno qualche grassa risata alle nostre spese. Come paese ne abbiamo viste di peggio e ne vedremo di peggio, ma contiamo uno sull' altro per uscirne fuori ancora meglio di prima, ancora piu' forti di prima, ancora piu' Americani di prima. Lo dobbiamo a noi stessi, ai nostri padri fondatori e a tutti i nostri caduti.