A chi potrà mai interessare in questo caldo agosto una riflessione su quanto ha detto il Papa su due dei nove milioni di persone sterminate nei lager dai nazifascisti?
A me ha fatto davvero riflettere quanto il Papa ha detto. Già il ricordo di due Santi, due cristiani su 6.000.000 di ebrei oltre agli altri milioni di zingari,omossesuali, testimoni di Geova... sterminati dai nazisti, che si arrivi a ricordarne due mi ha fatto davvero pensare.
Ma ieri mi hanno letteralmente sconvolto le parole con cui il Papa ha tratteggiato le cause, la responsabilità del nazismo, e la soluzione a questo Male Assoluto.
Quasi sembra che l'uomo si sia dimenticato di Dio e per questa sua "dimenticanza" siano partiti i carri bestiame con centinaia di migliaia di vecchi, giovani, donne, bambini... siano stati attizzati i forni crematori e sia cominciata una carneficina che è durata anni. Un po' troppo poco definirla dimenticanza di Dio. Ovvio che mi venga da chiedere al Papa dove fossero coloro che Dio non lo avevano dimenticato, che lo pregavano e si comunicavano e si confessavano. Inevitale, anche se ormai scontata, la domanda dove fosse il Suo illustre predecessore. Non ho trovato convincente nemmeno la dissertazione filosofica del Papa. Secondo me la cosa è davvero semplice, non c'è "perchè" che spieghi, che lenisca, che ripari... E non è coltivando la memoria di due Santi che si può chiedere a chi muore di Shoah un po' ogni giorno di girare pagina. Non si può neanche pretendere che ci si tuffi acriticamente nelle braccia di quel Dio che anche secondo il Papa aveva taciuto ad Auschwitz!
Contemplo un solo modo per affrontare il dramma: ricerca, silenzio, lacrime e rispetto e amore per i pochi sopravvissuti.
Non se se Edith Stein, della quale conosco molto bene vita ed opere, avrebbe gradito questo riguardo che con la santità le è stato riservato.
maria pia bernicchia
Verona