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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
08.08.2009 Oxfam non vuole più Kristin Davis come testimonial perchè ha pubblicizzato prodotti israeliani
Cronaca di Viviana Mazza

Testata: Corriere della Sera
Data: 08 agosto 2009
Pagina: 13
Autore: Viviana Mazza
Titolo: «Charlotte punita per gli spot dei cosmetici israeliani»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 08/08/2009, a pag. 13, l'articolo di Viviana Mazza dal titolo " Charlotte punita per gli spot dei cosmetici israeliani ".

La Ong OXFAM non è nuova a questo genere di boicottaggio. Già nel 2003 aveva promosso una campagna contro i prodotti agricoli israeliani e nel 2004 aveva stampato una "guida turistica" nella quale suggeriva, tra gli altri luoghi, un viaggio in Israele. Ma nella cartina, Israele non era considerato. Tutta la zona, dalle rive del fiume Giordano al Mediterraneo, era indicata come Stato palestinese. Non ci stupiamo, perciò della sua decisione di non avere più Kristin Davis come testimonial. L'attrice, ha dichiarato: " Le mie convinzioni personali, in­cluso trattare con rispetto sia gli animali che l’ambiente, so­no ugualmente importanti per Ahava " e per questo continuerà a pubblicizzare i prodotti Ahava. Oxfam sostiene di voler combattere povertà e ingiustizia, ma vista la campagna di boicottaggio che manda avanti da anni contro Israele, qualche dubbio sulla sua sincerità ce l'abbiamo.
Ecco l'articolo:

 Kristin Davis

GERUSALEMME — Cosme­tici israeliani prodotti in Ci­sgiordania e diritti umani uni­versali. L’attrice di Sex and the City Kristin Davis voleva essere il volto di entrambi. Ma non ha funzionato: l’orga­nizzazione umanitaria Oxfam, per la quale da anni la Davis è «ambasciatrice globa­le », ha deciso di smettere di usarla come sponsor.
L’interprete 44enne di Char­lotte York, che nel telefilm
Sex and the City si converte al­l’ebraismo per amore, non è ebrea ma è molto popolare in Israele. Da due anni fa pubbli­cità al gigante israeliano dei cosmetici Ahava (che in ebrai­co significa «amore»). A Nata­le invitava a comprare i regali dal catalogo Oxfam, per aiuta­re i poveri in Africa: «Con 18 dollari contribuirete all’acqui­sto di tre bidoni di acqua pota­bile ». E vendeva i sali da ba­gno alla mela verde da 17 dol­lari di Ahava: «Kristin adora rilassarsi in questi sali dal dol­ce aroma dopo una lunga gior­nata di riprese».
Oxfam lo ha ritenuto un «conflitto di interessi». I labo­ratori di Ahava hanno sede sul Mar Morto, oltre la Linea Verde, nel Kibbutz Mitzpe Shalem. In passato Oxfam ha dichiarato che «le colonie in
Cisgiordania sono illegali se­condo la legge umanitaria in­ternazionale » .
L’altro ieri l’organizzazione ha ribadito d’essere «contra­ria alle attività commerciali delle colonie, in cui Ahava è coinvolta» e in un comunica­to ha annunciato una «pau­sa » nei rapporti pubblicitari con la Davis. Secondo un atti­vista che conosce bene l’attri­ce, «lei era completamente ignara del conflitto di inte­ressi ed è dispiaciuta di questa pausa dal lavoro con un gruppo cui ha dato tanto tempo, dena­ro e appoggio».
Ma le attiviste pacifi­ste dell’associazione americana Code Pink, che in bikini, imbratta­te
di nero, hanno lanciato que­st’estate una campagna per il boicottaggio di Ahava, dico­no di aver consegnato alla Da­vis una lettera per convincer­la a lasciare una compagnia che l’avrebbe assunta «per co­prire i propri crimini con la sua bella faccia».
In visita in Israele per la pri­ma volta l’anno scorso, Davis aveva rifiutato di parlare del conflitto israelo-palestinese.
Ma una sua frase pubblica­ta sul sito web di Ahava ha scatenato critiche online. «Le mie convinzioni personali, in­cluso trattare con rispetto sia gli animali che l’ambiente, so­no ugualmente importanti per Ahava», dichiara l’attrice. «L’oppressione dei palestine­si e la negazione dei loro dirit­ti umani — scrive un blogger — apparentemente non rien­trano nelle sue priorità».

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