Riportiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 07/08/2009, a pag. 51, l'articolo dal titolo "Gli ebrei chiedono di pubblicare il Mein Kampf ". Così come formulata, ci sembra una proposta sensata. Anche in Italia il Mein Kampf circola più o meno clandestimanente, e non ci risulta che ci sia una edizione critica. Non che il testo brilli per interesse, ma sempre meglio una buona introduzione storica che niente.
Stephan J. Kramer il segretario generale del Consiglio centrale degli ebrei in Germania
BERLINO - Un importante esponente della comunità ebraica tedesca, il segretario generale del Consiglio centrale degli ebrei in Germania, Stephan J. Kramer, ha dichiarato che è necessario ripubblicare presto il Mein Kampf di Hitler, il programma politico in cui il futuro Führer tracciò per la prima volta le linee del suo radicale antisemitismo. La notizia pare incredibile, ma le parole di Kramer hanno un loro senso preciso: quel manuale d´odio dovrebbe essere riedito criticamente, per evitare che dopo il 1 maggio 2015, allo scadere dei diritti di autore a 70 anni dalla morte del dittatore, la Germania sia invasa dalle pubblicazioni dei neonazisti senza che il paese abbia prima messo le mani avanti.
A perdere il controllo su Mein Kampf nel 2015 sarà il ministero delle Finanze bavarese che ne ottenne i diritti nel 1946 dagli americani: da allora la sua pubblicazione è consentita in Germania solo se accompagnata da commenti storici, ma nella pratica è vietata, anche se, come è noto, è scaricabile da Internet. Tuttavia, come ha ricordato Kramer, l´Istituto di Storia contemporanea di Monaco di Baviera ha da lungo tempo chiesto al ministero l´autorizzazione a pubblicare, ma il permesso finale non è ancora arrivato.
«Dal maggio 2015 chiunque potrà stamparlo. Un´edizione scientifica» ha concluso, «gli toglierebbe molto del mito che lo circonda e potrebbe essere impiegata nell´insegnamento».
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