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La Repubblica Rassegna Stampa
02.08.2009 Hamas impedisce a esponenti di Fatah di uscire da Gaza
E promette processi a quelli che sono riusciti a scappare

Testata: La Repubblica
Data: 02 agosto 2009
Pagina: 15
Autore: Alberto Stabile
Titolo: «Beffata Hamas, fuga da Gaza a dorso d´asino»

Riportiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 02/08/2009, a pag. 15, l'articolo di Alberto Stabile dal titolo " Beffata Hamas, fuga da Gaza a dorso d´asino ".

Quelli che Alberto Stabile chiama "miliziani" sono terroristi e l'accaduto è l'ennesima dimostrazione. Una dirigente di Al Fatah è  scappata di nascosto da Gaza a bordo di un carretto per poter partecipare al congresso che si terrà a Betlemme martedì. Altri esponenti di Fatah sono riusciti a fuggire e Hamas ha promesso di processarli al loro ritorno a  Gaza. Per quanto riguarda Fatah, gli arresti preventivi e la sua posizione nei riguardi di Israele e la politica ambigua di Obama, consigliamo la lettura della Cartolina di Ugo Volli di oggi e l'analisi di Fiamma Nirenstein dal titolo " Obama fa il duro con Israele non con i palestinesi" pubblicati nella rassegna di oggi.
Ecco l'articolo di Alberto Stabile:

Fatah e Hamas

GERUSALEMME - Essere donna, a Gaza, è sicuramente un handicap. Ma per Galya Abu Sitteh, 63 anni, dirigente di Al Fatah fermamente intenzionata ad uscire dalla Striscia e raggiungere Betlemme per partecipare al sesto congresso del partito che si aprirà martedì, è stato grazie ad un abito tradizionale beduino e al velo islamico se ha potuto superare i rigidi controlli dei miliziani di Hamas, altrettanto fermamente intenzionati ad impedire ai 450 delegati di Al Fatah residenti a Gaza di attraversare il confine.
Quella che poteva essere un´occasione di confronto e di riappacificazione fra palestinesi s´è infatti trasformata nell´ennesimo scontro con gli islamisti, al potere nella Striscia, che non solo impediscono ai delegati di Al Fatah di attraversare il confine ma minacciano di arrestare, al loro ritorno, quelle decine di militanti che sono riusciti a scivolare oltre i controlli. Di contro, l´Autorità palestinese, che domina in Cisgiordania, sembra incapace di rispondere in altro modo se non arrestando "preventivamente" gli esponenti del movimento islamico a portata di mano.
E dire che Israele, con un gesto di buona volontà nei confronti del presidente Abu Mazen, ha deciso di permettere il passaggio alla frontiera dei delegati di al Fatah diretti a Betlemme, anche se provenienti da Paesi ancora formalmente "nemici" dello Stato ebraico: il segretario generale della branca libanese del partito fondato da Arafat, Sultan Abu al Aynein, è tornato nella West Bank proveniente da Beirut; il responsabile dell´organizzazione in Siria, Rifat Rifai, è venuto da Damasco; e Mohammed Ghneim (Abu Maher) ha lasciato l´esilio di Tunisi per correre in aiuto di Abu Mazen.
Hamas, da due anni al potere a Gaza, non ha mostrato la stessa generosità. Al contrario, ha colto l´occasione del congresso di Al Fatah per riaprire la questione dei propri esponenti detenuti nelle carceri dell´Anp. «Non siamo così naif - ha detto il premier di fatto Ismail Haniyeh - non accettiamo che il dialogo abbia luogo mentre continuano gli arresti». Hamas accusa le forze di sicurezza di Abu Mazen di aver arrestato oltre mille dei suoi seguaci.
Galya Abu Sitteh, nonostante il divieto, non s´è persa d´animo. Originaria di Khan Yunis, nel sud della Striscia, venerdì ha cominciato il suo viaggio verso Betlemme che sapeva disseminato di ostacoli. «Mi sono fatta accompagnare a Eretz da un Taxi, e poco prima del posto di blocco di Hamas sono scesa. Mentre pensavo come avrei fatto a passare, ho visto un carretto trainato da un asino con due donne che raccoglievano erba e legna. Allora mi sono coperta la faccia con il velo e ho preso le redini. Le guardie di Hamas non hanno osato chiedermi i documenti».
Almeno un´altra cinquantina di delegati sono riusciti a superare i controlli dei miliziani inventando stratagemmi altrettanto ingegnosi. Una s´è finta malata, diretta in Israele per cure, ed è passata su una sedia a rotelle spinta da altri tre delegati. Due hanno strisciato per centinaia di metri fra i giardini di Beit Hanun fino alla terra di nessuno dove gli uomini di Hamas non possono stare, perché esposti al fuoco israeliano.
Tutto questo, però, non è senza prezzo. Il portavoce del ministero dell´Interno di Gaza ha fatto sapere che i delegati usciti dalla Striscia clandestinamente, al loro ritorno saranno arrestati.

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