Botta e risposta (immaginario) tra Sergio Romano e un nostro lettore da Israele:
S.Romano- se la spartizione della Palestina, nel 1948, avesse avuto luogo secondo la risoluzione dell’Onu, Gerusalemme sarebbe divenuta una città internazionale e avrebbe avuto probabilmente uno statuto simile a quello previsto per il Territorio Libero di Trieste, con un governatore nominato dal Consiglio di sicurezza della maggiore organizzazione internazionale.
Risposta-Nel senso che: se mia nonna avesse vuto le ruote...
Se le potenze militari occidentali in lotta contro la Germania nazista avessero fatto pressione sull´Inghilterra per abolire il famigerato „White Book“, del cosidetto „Problema mediorientale“ non ne esisterebbe traccia oggigiorno; dia retta a me.
S.Romano-A differenza del Sinai, di Gaza e del Golan, Gerusalemme non sarebbe stata per Israele un territorio occupato, da restituire o negoziare al momento della conclusione di un trattato di pace. A scanso di equivoci la città venne immediatamente proclamata capitale dello Stato ebraico.
Risposta-Ritorni a scuola, cambiando libri e scoprirá che Gerusalemme É LA CAPITALE DELLA NAZIONE EBRAICA DA 3000 e passa anni.
S.Romano-La mossa israeliana rimane tuttora una decisione unilaterale, non riconosciuta dall’insieme della comunità internazionale, e lo dimostra il fatto che le ambasciate straniere siano sempre a Tel Aviv.
Risposta-Lei non ha capito un fico secco! La ragione principale percui i Paesi esteri hanno deciso –a quell´ epoca- di dislocare le proprie Ambasciate a Tel Aviv e non a Gerusalemme, era caratterizzata a suo tempo da motivi di sicurezza (avere a che fare con stati belligeranti a pochi minuti di macchina da Gerusalemme non era un rischio da correre)
S.Romano-Ha cominciato a farsi strada nel frattempo la speranza di un compromesso che farebbe di Gerusalemme, divisa seconda una linea da definirsi, la capitale di due Stati.
Risposta-Idea da alcolizzati totali. Caro Romano, credo proprio di no...
S.Romano-Temo quindi che il trasferimento dell’Onu a Gerusalemme si scontrerebbe con almeno tre ostacoli.
Risposta-Gieli dico io quali sono: 1)Cosa assolutamente illogica -2)Ci mancherebbe altro, che avere un´entitá del genere a Gerusalemme -3)Non portare iella, per favore...
S.Romano-E i palestinesi, sostenuti su questo punto da tutti i Paesi musulmani, non concluderanno alcun accordo che preveda la perdita della loro città santa. Lei ha avuto, caro Calabrese, un’idea buona e generosa. Ma i nazionalismi non sono né buoni né generosi.
Risaposta-Ma che bufale sono mai codeste? Yerushalaym cittá santa degli arabi? Nazionalismo ingrato da parte degli Ebrei? Mancanza di generositá da parte di un Popolo defraudato da oltre 2000 anni di ció al quale si identifica?
Bah, devo da ció dedurre che nulla si é imparato dalla vita se si continua a sottovalutarne il principio primigenio: „L´ omogenea appartenenza dell´ essere umano, in questa Terra“.
Paolo Scanferla
Ein Harod Meuchad - Israel