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Ugo Volli
Cartoline
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Finalmente, una cattiva nuova per Eurabia 21/07/2009

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

" Finalmente, una cattiva nuova per Eurabia "

 Povera Seclin, Eurabia sconfitta

Ogni tanto, mio malgrado, devo darvi anche qualche cattiva notizia (per Eurabia). La marcia trionfale della vera fede si arresta nel nostro continente, il trionfo del politicamente vacilla per un attimo, la lotta per la liberazione dei popoli perde un colpo. Che volete, nessuno è perfetto, neanche Eurabia.
La storia è questa: nel 2002 il sindaco della cittadina francese di Seclin, Jean-Claude Fernand Willem, un vero comunista della vecchia scuola, annunciò in una riunione del consiglio comunale il lancio di una campagna di boicottaggio della sua città contro Israele. Gli ebrei della regione si opposero e lo denunciarono. La procura della repubblica propose un processo per il reato di discriminazione su basi etniche, ma in primo grado il buon Willem fu assolto. Al processo d'appello, nell'ottobre 2003, il bravo sindaco però fu condannato alla pena certamente non eccessiva ma peraltro certamente antieuraraba di mille euro di multa. Il suo ricorso in Cassazione fu respinto, ma il nostro valente comunista non si scoraggiò e nel 2005 portò lui  la Francia davanti alla corte europea dei diritti umani del Consiglio d'Europa (che per fortuna non è la ben più corretta e potente Unione Europea con suo bravo ministro degli esteri Al Solanah) per aver violato con il suo repressivo processo la sua sacrosanta libertà di opinione . La Corte europea non è stata proprio velocissima a decidere, ma finalmente nei giorni scorsi ha emesso la sentenza: Willem non era stato condannato per le sue opinioni politiche, "but for inciting the commission of a discriminatory, and therefore punishable, act. The Court further noted that, under French law, the applicant was not entitled to take the place of the governmental authorities by declaring an embargo on products from a foreign country, and moreover that the penalty imposed on him had been relatively moderate." Insomma per i sei giudici provenienti da sei paesi diversi (in realtà cinque su sei, perché un coraggioso magistrato ceco si è opposto) hanno deciso che gli appelli al boicottaggio di Israele sono atti discriminatori e punibili dalla legge. Ve lo dico per completezza dell'informazione, è un precedente importante, che potrà essere invocato contro le future mobilitazioni internazionaliste, le campagne antimperialiste, le solidarietà con i popoli in lotta: un disastro per la povera Morgantini & company. Insomma, la Corte Europea dei diritti dell'uomo dice che non è vero che boicottare Israele non è reato... anche se si tratta di ebrei. Converrete che non c'è più religione: non solo non si possono boicottare i negozi di ebrei, col pretesto del nazismo, ma neanche bloccare le merci israeliane. O tempora, o mores!

Ugo Volli


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