Ero presente a entrambe le serate scaligere. Per una "milanese" come me, residente ora a Gerusalemme, è stato come vivere un sogno. In particolare, il Requiem è stato travolgente nella sua drammatica potenza e grazie a un'esecuzione perfetta. Personalmente non ho condiviso le critiche al dopo concerto. Che Tel Aviv festeggiasse con fuochi di artificio la serata non mi è apparso per nulla sconveniente, nè ho avuto l'impressione che le persone che mi stavano vicino la considerassero tale, come invece anche certa stampa israeliana sottolinea. Che ci fossero malumori si è avvertito, ma, a mio avviso, non c'entravano con la serata che invece ha visto oltre 100.000 persone ascoltare in "religioso" silenzio la musica possente di Verdi. Per quanto riguarda Barenboim, apprezzo la sua iniziativa di creare, con la musica, un ponte tra israeliani e palestinesi. Meno le sue opinioni che, per il fatto di essere formulate da un personaggio del suo calibro, diventano inevitabilmente verità indiscutibili.