Gran confusione nel Parlamento Europeo. Lo racconta Maria Serena Natale sul CORRIERE della SERA di oggi, 20/07/2009, a pag. 14, in un articolo dal titolo " Capogruppo antisemita e omofobo, un caso europeo per Cameron ".


"i carnefici della porta accanto" il racconto della starge di Jedwabne. seguono Michal Kaminski e David Cameron.
LONDRA – «Siamo conservatori moderni», aveva detto un raggiante Jaroslaw Kaczynski a David Cameron durante il summit degli euroscettici di giugno a Varsavia. Il vertice gettava le basi del gruppo che si sarebbe formato di lì a poco, i Conservatori e Riformisti europei, in maggioranza britannici, polacchi e cechi, uniti nell'Europarlamento per un progetto antifederalista e «modernizzatore». Sono partiti in 55, sono già 54, e c'è chi mette in guardia David dalle cattive compagnie. Barry Marcus, rabbino della Sinagoga centrale di Londra e tra le figure più autorevoli della comunità ebraica del Regno, ha esortato il leader dei conservatori David Cameron a prendere le distanze da quello che finora è emerso come il membro più controverso della nuova formazione, Michal Kaminski. Trentasette anni, polacco, ex militante del gruppo di estrema destra Rinascita nazionale della Polonia («ma avevo 15 anni ed eravamo un'organizzazione patriottica anticomunista »), Kaminski è stato stretto collaboratore di Lech Kaczynski, attuale presidente e gemello di Jaroslaw, il leader del partito Legge e giustizia. In patria è noto per le sue convinzioni reazionarie, l'opposizione al riconoscimento dei diritti degli omosessuali e una brutalità lessicale che ha lasciato interdetto più di un intervistatore.
Il rabbino Marcus ricorda in particolare la battaglia «antisemita» condotta da Kaminski nel 2001, in occasione delle commemorazioni per i sessant'anni dal pogrom di Jedwabne, cittadina nel Nord-Ovest della Polonia dove il 10 luglio 1941 truppe naziste e abitanti locali bruciarono vivi i membri della comunità ebraica (le stime sul numero variano tra le 3-400 e le 1.600 persone). Alla cerimonia del 2001 l'allora presidente polacco Aleksandr Kwasniewski invitò i polacchi a fare i conti con il passato e chiedere perdono per i crimini contro gli ebrei. Molti boicottarono
Strage dimenticata Il cippo commemorativo della strage di Jedwabne: nel 1941 gli abitanti di questa città della Polonia nord-occidentale rinchiusero 1.600 ebrei in un fienile e li bruciarono vivi. Qui sopra, l’ingresso dei nazisti in città
l'evento e contestarono il capo di Stato sostenendo che Jedwabne fosse un crimine tedesco. Il giornale di estrema destra Nasza Polska riportò un commento di Kaminski a sostegno del fronte anti- Kwasniewski: «Cercano di sopprimere il loro senso di colpa, gli ebrei che hanno fatto male alla Polonia sotto l'occupazione sovietica ». Ora Kaminski rinnega quelle dichiarazioni: «Dissi solo che i criminali vanno puniti ma non possiamo attribuire l'intera responsabilità alla nazione polacca».
Dalla scorsa settimana Kaminski è il presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, malgrado i polacchi siano solo secondi per numero di seggi. Un «risarcimento» contrattato da David Cameron in persona con Lech Kaczynski dopo che la ribellione del deputato britannico Edward McMillan Scott aveva sbarrato a Kaminski la strada per la vice-presidenza dell'Europarlamento. McMillan Scott si è candidato contravvenendo alle direttive di Cameron, ha sconfitto il polacco da lui definito «omofobico e razzista», ed è stato espulso dal gruppo – ora siede tra gli indipendenti.
Uscendo dai Popolari, Cameron aveva già indispettito la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy. Il 42enne leader Tory rischia ora di compromettere il credito che gli viene unanimemente riconosciuto in Gran Bretagna per aver riportato il baricentro del partito sulle posizioni di un conservatorismo compassionevole e in sintonia con le pulsioni della società reale, ridando smalto e grinta all'immagine ingrigita dei conservatori della Thatcher. L'anno prossimo si vota e con un governo Brown indebolito dalle critiche e dalle oggettive difficoltà della congiuntura i Tory si sentono già a Downing Street. Nei prossimi mesi a Londra si parlerà molto di Bruxelles.
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