lunedi` 21 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
20.07.2009 Antisemita e omofobo il nuovo leader conservatore al PE
La cronaca di Maria Serena Natale

Testata: Corriere della Sera
Data: 20 luglio 2009
Pagina: 14
Autore: Maria Serena Natale
Titolo: «Capogruppo antisemita e omofobo, un caso europeo per Cameron»

Gran confusione nel Parlamento Europeo. Lo racconta Maria Serena Natale sul CORRIERE della SERA di oggi, 20/07/2009, a pag. 14, in un articolo dal titolo " Capogruppo antisemita e omofobo, un caso europeo per Cameron ".

 "i carnefici della porta accanto" il racconto della starge di Jedwabne. seguono Michal Kaminski e David Cameron.

LONDRA – «Siamo conser­vatori moderni», aveva det­to un raggiante Jaroslaw Kaczynski a David Cameron durante il summit degli eu­roscettici di giugno a Varsa­via. Il vertice gettava le basi del gruppo che si sarebbe formato di lì a poco, i Con­servatori e Riformisti euro­pei, in maggioranza britan­nici, polacchi e cechi, uniti nell'Europarlamento per un progetto antifederalista e «modernizzatore». Sono partiti in 55, sono già 54, e c'è chi mette in guardia Da­vid dalle cattive compagnie. Barry Marcus, rabbino della Sinagoga centrale di Londra e tra le figure più au­torevoli della comunità ebraica del Regno, ha esorta­to il leader dei conservatori David Cameron a prendere le distanze da quello che fi­nora è emerso come il mem­bro più controverso della nuova formazione, Michal Kaminski. Trentasette anni, polacco, ex militante del gruppo di estrema destra Ri­nascita nazionale della Polo­nia («ma avevo 15 anni ed eravamo un'organizzazione patriottica anticomuni­sta »), Kaminski è stato stretto collaboratore di Le­ch Kaczynski, attuale pre­sidente e gemello di Ja­roslaw, il leader del partito Legge e giusti­zia. In patria è noto per le sue convinzioni rea­zionarie, l'opposizione al ri­conoscimento dei diritti de­gli omosessuali e una bruta­lità lessicale che ha lasciato interdetto più di un intervi­statore.
Il rabbino Marcus ricor­da in particolare la batta­glia «antisemita» condotta da Kaminski nel 2001, in occasione delle commemo­razioni per i sessant'anni dal pogrom di Jedwabne, cittadina nel Nord-Ovest della Polonia dove il 10 lu­glio 1941 truppe naziste e abitanti locali bruciarono vivi i membri della comuni­tà ebraica (le stime sul nu­mero variano tra le 3-400 e le 1.600 persone). Alla ceri­monia del 2001 l'allora pre­sidente polacco Aleksandr Kwasniewski invitò i polac­chi a fare i conti con il pas­sato e chiedere perdono per i crimini contro gli ebrei. Molti boicottarono

Strage dimenticata
Il cippo commemorativo della strage di Jedwabne: nel 1941 gli abitanti di questa città della Polonia nord-occidentale rinchiusero 1.600 ebrei in un fienile e li bruciarono vivi. Qui sopra, l’ingresso dei nazisti in città
l'evento e contestarono il capo di Stato sostenendo che Jedwabne fosse un cri­mine
tedesco. Il giornale di estrema de­stra Nasza Polska riportò un commento di Kaminski a sostegno del fronte an­ti- Kwasniewski: «Cercano di sopprimere il loro senso di colpa, gli ebrei che han­no fatto male alla Polonia sotto l'occupazione sovieti­ca ». Ora Kaminski rinnega quelle dichiarazioni: «Dissi solo che i criminali vanno puniti ma non possiamo at­tribuire l'intera responsabi­lità alla nazione polacca».
Dalla scorsa settimana Ka­minski è il presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, malgra­do i polacchi siano solo se­condi per numero di seggi. Un «risarcimento» contrat­tato
da David Cameron in persona con Lech Kaczyn­ski dopo che la ribellione del deputato britannico Ed­ward McMillan Scott aveva sbarrato a Kaminski la stra­da per la vice-presidenza dell'Europarlamento. Mc­Millan Scott si è candidato contravvenendo alle diretti­ve di Cameron, ha sconfitto il polacco da lui definito «omofobico e razzista», ed è stato espulso dal gruppo – ora siede tra gli indipen­denti.
Uscendo dai Popolari, Ca­meron
aveva già indispetti­to la cancelliera tedesca An­gela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy. Il 42enne leader Tory rischia ora di compromettere il cre­dito che gli viene unanime­mente riconosciuto in Gran Bretagna per aver riportato il baricentro del partito sul­le posizioni di un conserva­torismo compassionevole e in sintonia con le pulsioni della società reale, ridando smalto e grinta all'immagi­ne ingrigita dei conservato­ri della Thatcher. L'anno prossimo si vota e con un governo Brown indebolito dalle critiche e dalle oggetti­ve difficoltà della congiun­tura i Tory si sentono già a Downing Street. Nei prossi­mi mesi a Londra si parlerà molto di Bruxelles.

Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, cliccare sulla e-mail sottostante.


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT