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Informazione Corretta Rassegna Stampa
16.07.2009 Libri Raccomandati: Georges Bensoussan
Genocidio,una passione europea-Storia del sionismo-L'eredità di Aushwitz

Testata: Informazione Corretta
Data: 16 luglio 2009
Pagina: 1
Autore: Georges Bensoussan
Titolo: «Libri Raccomandati»
Genocidio: una passione europea 16/07/2009 - Georges Bensoussan

Georges Bensoussan
Genocidio. Una passione europea
Marsilio

 Il nuovo saggio di Georges Bensoussan, professore di storia e membro del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Parigi, getta luce sulle origini culturali e politiche dell'antisemitismo, contestualizzandone lo sviluppo e dispiegando davanti agli occhi del lettore il milieu culturale di incubazione. Chi ha reso possibile la formazione intellettuale degli architetti dell'annichilimento? Chi furono i maestri dei medici nazisti? In quale brodo culturale sono stati immersi coloro che hanno concepito l'assassinio di massa? Convinti che la cultura fosse sinonimo di "progresso" e di "ragione", abbiamo occultato l'immensa storia dell'anti-illuminismo, quella parte della cultura europea che si dedicò a fare degli ebrei una questione. L'immaginario antiebraico non si limita a qualche figura conosciuta, ma pervade la storia dell'intera Europa. Chi potrebbe negare che l'antiebraismo, mutato in "antisemitismo", costituisca il sottofondo di questa catastrofe? Ma lo sfondo non esclude una cerchia più ampia: come poter capire le leggi di Norimberga prescindendo dagli statuti di 'limpieza de sangre' del XV secolo spagnolo? Come poter capire il comportamento genocida dell'autunno 1941 senza correlarlo al programma "T4" nazista di soppressione dei malati mentali? Gli anni 1880-1914 sono stati la matrice di una disumanizzazione della società che la Grande Guerra avrebbe esacerbato con una morte di massa. Privata del suo terreno di coltura, la storia senza precedenti ma non senza radici della Shoah rischia alla lunga di apparire come un incidente nella "marcia continua del progresso". Consigliamo la lettura di questo libro straordinario, rivelatore della nostra storia, perché “addentrarsi in quegli abissi non serve a celebrare il passato ma a impedire che il futuro, sia pure in forme diverse, possa ripetersi”.


George Bensoussan
STORIA DEL SIONISMO.UNA STORIA POLITICA E INTELLETTUALE 1860-1940 Einaudi

In questo saggio l’autore ripercorre fin nei minimi particolari il cammino del movimento di rinascita ebraico e, da uomo di sinistra, risponde alle accuse che da anni sente rimbalzare, tra le file de mondo cui appartiene. "Sionista. L'aggettivo suona come un insulto. Il termine oggi è talmente svalutato che la realtà cui si applica ha finito per sparire sotto i sedimenti della stigmatizzazione e persino, come in certe occasioni internazionali, della demonizzazione. Alla realtà di una fede e di una cultura, il discorso antisemita ha risposto con fantasie tremende (l'omicidio rituale, tra l'altro), soffocando nella paura un oggetto di conoscenza. Alla realtà di un'ideologia e di un movimento nazionale sostanzialmente atipico, il rifiuto risponde con il marchio d'infamia, ma non ci dice che cosa esso sia e, ancora meno, che cosa sia stato. Il sionismo è a tal punto sepolto sotto strati e strati di riprovazione che oggi è difficile determinare serenamente che cosa fu, in quali condizioni nacque, l'humus che lo nutrì e la pluralità dei suoi significati. Posto di fronte ai problemi della modernità politica, imboccando in particolare la strada della nazione, della laicità, dell'utopia sociale e della cultura come nuova forma della dimensione religiosa in società secolarizzate, il sionismo, lungi dal rivolgersi solo agli ebrei, contribuisce a porre le domande capitali del XX secolo. Il libro che riporta nel dettaglio i fatti, le parole e il vasto dibattito che ha condotto all’evoluzione del concetto di “sionismo” si ferma al 1940, quando le fondamenta dello Stato ebraico sono di fatto posate.

George Bensoussan
L'EREDITA' DI AUSCHWITZ COME RICORDARE?
Einaudi

 In questo saggio l’autore analizza con sguardo acuto e lucido non tanto la dinamica della shoah come fatto storico, quanto il modo in cui la civiltà occidentale ha gestito e gestisce la memoria dell'evento: una memoria spesso mistificante e conciliatrice, che tende ad attenuare il portato traumatico dell'accaduto, piuttosto che farsi responsabilità bruciante. E porta ad una domanda: la shoah è stata un'aberrazione improvvisa e unica nel corso della Storia, o piuttosto una sua inevitabile evoluzione? Per Bensoussan è necessario iniziare a prendere in considerazione le questioni politiche che questa storia solleva, a cominciare dal problema del suo insegnamento alle generazioni presenti e future, e ad adottare un approccio critico che potrebbe anche apparire impopolare ma necessario per cercare di capire le radici che stanno alla base della più grande catastrofe umana del XX secolo.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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