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Ugo Volli
Cartoline
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Ultraortossi e sinistra pacifista, un'alleanza che non stupisce 16/07/2009

Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli,

" Ultraortossi e sinistra pacifista, un'alleanza che non stupisce "

 Ugo Volli

Cari amici, io passo il tempo e lo spazio di queste cartoline  a denunciare i nemici di Israele in Europa e in America, ma leggendo i giornali israeliani e parlando con la gente sono colpito dai suoi nemici interni. Non che siano numerosi, compresi gli arabi israeliani si arriva a un 20% dell'elettorato; ma sono rumorosi, attivissimi e convergenti al di là delle differenze ideologiche. Ecco qualche esempio.
Un paio di settimane fa fece impressione (e ne parlammo qui) il rabbino capo dell'esercito, che predicava contro la presenza di donne nell'esercito. Chi conosce Israele sa che da sempre le donne fanno il servizio militare e che questo è uno dei fattori della profonda uguaglianza dei generi nella società israeliana. Forse è proprio quel che dà fastidio ai religiosi più conservatori. Ma non è mancato l'appoggio di una giornalista iperprogressita  di Haaretz che si autodefinisce femminista: dato che l'esercito è un'organizzazione violenta per definizione, ragionava la signora, è giusto che le donne se ne stiano lontane. Mi chiedo: è perché il lavoro sporco devono farlo gli altri, lasciando le donne alla loro originaria dolcezza? Idea assai poco femminista, direi. O per lasciar liberi i terroristi e i nemici di Israele di fare il loro lavoro in pace, in modo da avere un'altra Shoà da piangere innocenti? Non ho capito.
Sempre sul rapporto fra esercito e donne, un ex rabbino-capo di Israele ha deciso e pubblicamente decretato che i soldati ortodossi devono farsi mettere in un carcere militare piuttosto che assistere a cerimonie militari in cui vi siano inni o canzoni cantate da donne. Forse vi è un brano del Talmud in cui si legge che il canto femminile può sedurre e va evitato, ma vi sembra ragionevole in quelle circostanze? E questi ragazzi non hanno proprio altre occasioni di traviarsi sentendo per caso una canzonetta o un jingle pubblicitario?
In cambio leggo su Haaretz che "Kiryat Arba Chief Rabbi Dov Lior has given permission to the residents of West Bank settlements to use their phones on Shabbat to report "suspicious IDF movements," according to settlement activists." La cosa si capisce meglio sapendo che l'IDF è l'esercito israeliano e che i "movimenti sospetti" riguardano la possibilità che l'esercito sia chiamato a eliminare qualche avamposto illegale. In questo caso, per contrastare l'ordine legittimo del governo o di un tribunale, si può violare lo Shabbat, che pure è un po' più importante, dal punto di vista religioso, delle melodie femminili.
Questi che ho citato sono religiosi che si dicono sionisti, stanno nell'esercito o negli insediamenti dei territori; quindi non sono contrari in linea di principio all'esistenza dello Stato di Israele. Poi vi sono i nemici veri e propri, come Edà Haredìt che da un mesetto chiama i propri aderenti e tutti gli "haredim" (gli iperortodossi che si riconoscono perché continuano a vestire, chissà perché, secondo la moda polacca dell'Ottocento, come se fosse particolarmente santa o ebraica) a violare lo shabbat a Gersualemme con tumulti, scontri con la polizia, sassaiole e roghi di spazzatura, per protestare contro il permesso accordato dal comune a una società privata di aprire un parcheggio di sabato gestito da non ebrei e quindi teoricamente accettabile sul piano religioso.
Sono gli stessi che peraltro ieri hanno acceso altri violenti scontri per protestare contro l'arresto di una donna appartenente all'altra setta nemica dello Stato di Israele, Naturei Karta (quelli che sono andati in visita da Ahmadinedjad un anno o due fa con il distintivo dell'OLP sulla palandrana, a complimentarsi per il suo desiderio di distruggere lo stato di Israele). La donna era stata arrestata per aver gravemente maltrattato e denutrito il suo figlio minore (tre anni e sette chili di peso). Il bambino era stato ricoverato in ospedale e non migliorava senza che si capisse perché; ma poi una telecamera di sorveglianza ha mostrato la donna togliere i tubi dell'alimentazione artificiale al suo bambino. L'ospedale ha segnalato il caso e la donna è stata arrestata dalla polizia. Con la reazione furibonda degli estremisti religiosi, che evidentemente pensano che i loro membri siano intoccabili, al di sopra della legge, anche quando compiono dei gesti chiaramente criminali come questi.
Naturalmente si tratta di casi estremi, ma molto rumorosi, che hanno la capacità di coinvolgere cerchi sempre più ampi: Naturei Karta e Edà Haredit non sono rifiutati dagli ambienti maggioritari ultraortodossi israeliani come nemici del popolo di Israele ma anzi sono accettati e apprezzati come esempi di coerenza. Gli ambienti ortodossi moderni e sionisti hanno ceduto il controllo del rabbinato centrale agli haredim, che hanno anche un forte potere di interdizione sulle maggioranze parlamentari e lo usano per ottenere finanziamenti, privilegi, esenzioni dal servizio militare. Insomma, buona parte del mondo religioso agisce come un nemico interno di Israele, in piccola parte negandone la legittimità e invocandone apertamente la distruzione, in una buona maggioranza rifiutando di adeguarsi ai meccanismi politici dello stato moderno. E spesso sono spalleggiati dalla sinistra pacifista secondo meccanismi di impressionante simmetria.


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