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Data: 11 luglio 2009 18:33:54 GMT+02:00
Oggetto: per Guido Rampoldi
Lei scrive oggi degli impegni che il presidente Obama avrebbe da adempiere da qui all'autunno.
Primo impegno: "convincere il regime iraniano a mostrarsi duttile, anche sul nucleare".
Giusto, anche se difficile, se non forse impossibile, da ottenere.
Terzo impegno: "convincere i palestinesi a ritrovare una qualche unità".
Giusto, anche se difficile, anzi, impossibile da ottenere (basta leggere le ripetute dichiarazioni
dei leaders di Hamas).
Secondo impegno: "convincere Israele ad accettare la soluzione dei due Stati".
E qui le chiedo: dopo le dichiarazioni, prima del Presidente Peres, e, successivamente, del
primo ministro Netanyahu, che entrambi hanno confermato gli impegni assunti da Israele, che
prevedono i due Stati (Road map) e la volontà di arrivare ad avere due Stati che si riconoscano
a vicenda e che vivano in pace l'uno accanto all'altro, perché lei insiste a scrivere simili parole?
Non le pare che ci sia invece qualcun altro che vuole uno stato unico (tra i filo-palestinesi)?
Crede forse di rendere un buon servizio ai suoi lettori? Non pensa che la situazione sia già, di
per sé, abbastanza complicata, senza bisogno di complicarla ulteriormente con le sue parole?
Non sarebbe male se rispondesse a questo mio quesito, ma purtroppo lei, e i suoi colleghi di
Repubblica, non hanno questa buona abitudine. Chissà perché.
Saluti
Lettera Firmata