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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
06.07.2009 Il sindaco di Senigallia vuole trasformare il campo di internamento fascista in un polo turistico
Ettore Coen si oppone, ma qualcun altro sostiene che non ci fosse nessun campo

Testata: Corriere della Sera
Data: 06 luglio 2009
Pagina: 25
Autore: Marisa Fumagalli
Titolo: «Un polo turistico dove c’era il lager»

Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 06/07/2009, a pag. 25, l'articolo di Marisa Fumagalli dal titolo " Un polo turistico dove c’era il lager ".

 L’ex colonia per le vacanze dei figli dei dipendenti Unes-Enel, attiva dall’epoca fascista e divenuta per un breve periodo (di­cembre ’43/giugno ’44) campo di in­ternamento

SENIGALLIA (Ancona) — La me­moria dell’Olocausto, il bene cultura­le, la speculazione edilizia: ce n’è ab­bastanza per montare uno scandalo in salsa marchigiana che rischia di mettere in crisi i consolidati equilibri politico-amministrativi di Senigallia, 44 mila abitanti, adagiata tra le colli­ne e 14 chilometri di spiaggia del­l’Adriatico. Qui, sul lungomare di Le­vante, dove c’era un’ex colonia per le vacanze dei figli dei dipendenti Unes-Enel, attiva dall’epoca fascista e divenuta per un breve periodo (di­cembre ’43/giugno ’44) campo di in­ternamento, sorgerà un polo turisti­co nuovo di zecca. «Di assoluta quali­tà », dice con orgoglio il sindaco Lua­na Angeloni Rodano (suo marito è uno dei figli di Franco Rodano e Mari­sa Cinciari, già esponenti di primo piano dell’aristocrazia catto-comuni­­sta), in carica dal 2000, dopo espe­rienze parlamentari. Dice anche che il complesso — albergo, residence, ri­storante, bar, area verde, tratto di pi­sta ciclabile — sarà una meraviglia. In un contesto urbanistico che preve­de altri insediamenti, «che valorizze­ranno la nostra costa».
Il fatto è che la
grandeur del primo cittadino si scontra con una variegata e trasversale opposizione. E meno male (per la maggioranza Pd-Verdi) che le elezioni municipali ci saranno l’anno prossimo. Se si fosse votato in questa tornata, le premesse per una prova difficile c’erano tutte. L’onda lunga dei voltabandiera, infatti, è arri­vata fino alle Marche. Senigallia com­presa. Alle Europee, il Pd ha perso il 10% dei consensi ed è apparsa sulla scena la Lega, che ha preso il 5.
L’ex colonia, vista da vicino, è mal­concia, nonostante i colori vivaci con
cui i graffitari hanno tinteggiato le pa­reti. Nell’edificio dismesso («esem­pio di architettura razionalista», affer­ma lo storico Ettore Baldetti) da qual­che tempo si sono insediati i no glo­bal del circolo Mezza Canaja (spezzo­ne del vecchio motto «Senigallia mez­za ebrea e mezza canaglia»). Anche i ragazzi contestano, in linea con Prc, Pdl e altri senza targa. Tra questi, spic­ca Ettore Coen, il primo a combattere in nome delle sue origini e della sto­ria: quell’edificio sul lungomare, do­ve una dozzina di ebrei furono rin­chiusi, non deve essere abbattuto; era l’anticamera dei campi di concen­tramento. Ma il fervore di Coen, oltre ai consensi crea imbarazzi: mentre lui si dà da fare per rintracciare docu­menti e testimonianze ( Il libro della memoria di Liliana Picciotto, una cor­rispondenza tra detenuti pubblicata sul mensile Una città di Forlì, per ci­tarne un paio), spuntano i «negazio­nisti ». Lo stesso presidente della co­munità ebraica, in una nota ufficiale, ha sostenuto il «non ci risulta» sui fat­ti relativi al campo di internamento, dando man forte al sindaco Angelo­ni. Un dettaglio: nella società privata Its (Iniziative turistiche senigalliesi), che costruirà le strutture alberghiere e residenziali, figurano i cugini Ric­cardo e Remo Morpurgo, membri del­la comunità ebraica di Ancona, a cui Senigallia fa riferimento. «Strana coincidenza», osserva, sospettoso, Coen. Altri attaccano a testa bassa la Giunta Pd-Verdi. In prima fila, Lucia­no Chiappa, ex enfant prodige della sinistra marchigiana. Sindaco manca­to nel ’98 (per uno sgambetto dei suoi stessi compagni), adesso capeg­gia il Comitato civico («14.000 firme per 14 chilometri di spiaggia») che si oppone al progetto. Minando dalle fondamenta tutto il piano di rilancio turistico di Senigallia, pienamente condiviso dai Verdi. «Le vie della mo­derna speculazione sono lastricate di intenzioni ecologiste», ammonisce. E, nonostante il parere favorevole del­la Sovrintendenza per i Beni architet­tonici che ritiene «l’ex colonia di non sufficiente interesse culturale» e san­cisce il nullaosta alle opere («è una valutazione generica per dar ragione a Giunta e costruttori», chiosa Rober­to Mancini, consigliere di Rifondazio­ne), Chiappa ha presentato al Comu­ne una diffida per l’annunciata demo­­lizione: «Non si può fare, poiché man­ca il Piano di lottizzazione». E denun­cia: «Quando, nel marzo 2003, con un’offerta al rialzo (2 milioni e 800.000 euro), l’Its acquistò da un’al­tra società l’area dismessa, la sua de­stinazione d’uso era classificata F1, cioè servizi pubblici. Sette mesi do­po, con l’approvazione definitiva del­la variante costiera, la stessa diventò turistico-ricettiva».

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