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Il Foglio Rassegna Stampa
03.07.2009 Regno islamico di Gran Bretagna?
I presupposti perchè lo diventi ci sono tutti

Testata: Il Foglio
Data: 03 luglio 2009
Pagina: 3
Autore: La redazione del Foglio
Titolo: «Regno islamico di Gran Bretagna»

Riportiamo dal FOGLIO di oggi, 03/07/2009, a pag. 3, l'editoriale dal titolo " Regno islamico di Gran Bretagna ".

 Geert Wilders, autore di Fitna (visibile nell'archivio video di IC). La Gran Bretagna non ha gli ha concesso il visto d'ingresso per paura di problemi con la comunità islamica locale. Regno islamico di Gran Bretagna? Ormai sì.

La poligamia per i cittadini musulmani, il diritto di bastonare le mogli, il divorzio unilaterale, la testimonianza di una donna che non vale quanto quella di un uomo, la prevenzione dei matrimoni misti e così via. Riconoscere tutto questo riporterebbe le società europee indietro all’età precedente all’illuminismo e alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. L’occidente regredirebbe alla barbarie. Ma è già realtà in Inghilterra, dove stando all’eccezionale rapporto di “Civitas”, le corti della sharia sono ben 85, venti volte quelle finora diagnosticate. Tribunali islamici che operano a porte chiuse, senza garantire accesso a osservatori esterni e indipendenti. Non si possono far funzionare insieme due sistemi legislativi. Soprattutto se uno dei due intende sottomettere l’altro. Come nel caso dell’islam. L’evoluzione di questo sistema giudiziario parallelo è stata possibile grazie a un comma del British Arbitration Act, che classifica le corti che fanno riferimento alla sharia come “tribunali arbitrali musulmani”. Nel rigido e glorioso sistema di Common Law britannico è possibile che le parti decidano di affidare la soluzione di una controversia a un terzo, il cosiddetto arbitro. Questi tribunali si fondano sul rifiuto del principio di inviolabilità dei diritti umani, dei valori di libertà e di uguaglianza che sono alla base delle democrazie europee. Moltissimi musulmani che vivono in Europa sono in esilio da paesi come Iran, Egitto, Algeria, Pakistan o Afghanistan, hanno trovato rifugio nei paesi occidentali per sfuggire a quelle leggi che credevano ingiuste e disumane. Stiamo tradendo così anche le speranze di libertà di milioni di musulmani. Questa inquietante realtà delle corti islamiche, fondata su una concezione formalistica della libertà e della democrazia, è il frutto degenere dell’ideologia multiculturale che, dopo aver scardinato la società dividendola in ghetti in conflitto con gli autoctoni sul piano dei principi e dell’identità, ha permesso che si creasse un fallimentare doppio binario giuridico con la sharia che affianca la legge dello stato. E’ eccessivo definirlo “Regno islamico di Gran Bretagna”, ma non è infondato dire che ci sono i presupposti perché lo diventi.

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