Dall'articolo di E. Caretto sul corsera del 22/06 risulterebbe che:
"E allora in cambio di un occhio di riguardo [per le truppe italiane in medioriente] e di un’eventuale protezione, Teheran ha chiesto «un piccolo favore». Così è arrivata la tecnologia per le intercettazioni e, sembra, un’assistenza [dei servizi italiani] nel training della Vevak, la polizia segreta degli ayatollah."(Wall Street Journal). )http://www.corriere.it/esteri/09_giugno_22/iran_censura_internet_olimpio_abf15450-5f38-11de-bd53-00144f02aabc.shtml
Ora, personalmente ho pochi dubbi sulla attendibilità di queste informazioni. Sia perché stranamente l'Italia non viene mai citata da Khamenei come "potenza fomentatrice dei disordini", sia perché atteggiamenti analoghi sono già stati riscontrati con riferimento ad altre missioni italiane in medioriente (rammento solo la testimonianza di Oriana Fallaci sulle manovre del gen. Angioni durante la missione in Libano, negli anni '70). In questo caso ritengo, però che la vicenda andrebbe approfondita e chiarita. E' vero che l'Italia addestra la Vevak? E' vero che l'italia fornisce tecnologie per sorvegliare e reprimere i dissidenti? non è un fatto secondario, per niente!
lettera firmata