Riportiamo dall'OPINIONE di oggi, 18/06/2009, l'intervista di Michael Sfaradi a Arie Avneri, ex giornalista di Yediot Ahronot e di Maariv, dal titolo " Arie Avneri l'instancabile Don Quijote ".
Arie Avneri, da non confondere con il pacifista Uri Avneri con il quale ha solo il cognome in comune, è un personaggio quasi sconosciuto ma i risultati del suo lavoro sono finiti sulle prime pagine dei giornali di mezzo mondo. Ex giornalista di Yediot Ahronot e di Maariv, le due più importanti testate giornalistiche israeliane, ha fatto della lotta contro la corruzione la sua ragione di vita. Non c'è politico israeliano che non lo tema. Le sue inchieste hanno messo in luce decine di casi di corruzione e mala gestione del tesoro pubblico costringendo diversi amministratori alle dimissioni fino ad arrivare al caso più eclatante di un ex ministro che ha scontato diversi anni di carcere. Arie Avneri è colui che con il suo coraggio riesce a mantenere pulito il lato più bello di Israele e con la sua passione e il suo lavoro costringe lo Stato a guardare se stesso e a mantenersi quanto più pulito possibile. Perché Arie Avneri ha scelto nella sua vita una strada così difficile? Io sono cresciuto in una famiglia religiosa ed anche se le scelte che ho adottato mi hanno portato ad essere laico, dell'educazione religiosa mi è rimasto segnato in fondo al cuore il bisogno di onestà nei confronti del prossimo e pretendo onestà da parte di chi amministra i beni pubblici. La mia carriera di giornalista mi ha portato alla conclusione che non ci sono molti colleghi disposti a pagare il prezzo della giusta informazione. Qualcuno doveva farlo. Non mi è stato mai permesso di essere un commentatore politico, sapevano che non avrei guardato in faccia nessuno né a destra né a sinistra e avrei portato alla luce le notizie senza crearmi il problema su ciò che mi conveniva o no per non incorrere nelle vendette del potere. Ho scritto su Netanyahu, su Barak, tutti sanno che non mi possono comprare ne intimorire. Quello che non ho potuto scrivere sul giornale l'ho scritto sui libri che sono stati pubblicati anche con l'aiuto delle due fondazioni sorte dal mio impegno e di quello dei miei pochi amici che credono in questa missione. C'è chi ha provato a corrompermi, ed ogni volta che rifiutavo il prezzo si alzava, se avessi voluto oggi sarei un milionario. La mia forza, e quella delle persone che lavorano con me, è la possibilità di mettere le mani su informazioni assolutamente riservate. Informazioni che prima di essere pubblicate sono sottoposte ad un'attenta verifica di veridicità. Molte volte anche la polizia e la magistratura mi hanno richiesto documenti per aprire inchieste ed indagini. In Israele la corruzione negli ambienti politici è sempre stato presente nel corso degli anni o è una cosa che è cresciuta solo ultimamente? Possiamo dire che nel passato l'evoluzione era pr esente e a livelli molto più bassi, con cifre che oggi farebbero sorridere. Ma la differenza sostanziale era che i politici dei tempi passati versavano i soldi nelle casse dei partiti, praticamente la corruzione serviva per finanziare partiti che erano al governo. Oggi invece la corruzione serve quasi unicamente a riempire le tasche dei corrotti e le cifre rispetto a quelle del passato sono decisamente molto più alte, un aumento difficile da calcolare anche in percentuale. Il lavoro più recente che lei ha fatto è stata l'indagine su Ehud Olmert mentre era ancora in carica con tutti i risvolti che ha avuto a livello giudiziario e penale, vogliamo raccontare la storia di queste indagini? Ho conosciuto Olmert fin dall'inizio della sua carriera e in molti si fecero affascinare da lui perché aveva incominciato una guerra contro la criminalità organizzata. Questo ebbe una grossa presa sulla popolazione, si diceva: "Finalmente qualcuno che metterà a posto questa situazione", alla fine però si è scoperto che questa guerra era soltanto fumo negli occ hi e un'abile mossa politica per acquistare consensi e fare carriera. Questa guerra la fece come il sindaco di Gerusalemme? No, era un semplice parlamentare quando montò su questo "cavallo" pur di farsi conoscere al grande pubblico. Il suo modo di fare e di rispondere ai bisogni della gente dicendo loro quello che volevano sentirsi dire non mi ha mai ispirato fiducia ed è per questo che non l'ho perso di vista neanche per un momento. Anche questa volta il mio istinto mi aveva dato ragione. Non posso ancora raccontare, visto che ci sono dei processi in corso, molti particolari su come Olmert si sia fatto corrompere, ma la verità non si saprà mai fino in fondo perché si tratta di una persona estremamente furba. Aveva ideato dei sistemi, al limite della legalità, per raschiare il denaro, come ad esempio far acquistare i quadri della moglie, che fa la pittrice, a prezzi assolutamente incredibili per quadri di quella fattura. È chiaro che quello era un sistema legale per farsi pagare cose illegali. Questo tipo di corruzione è comunque20difficile da dimostrare. Rimane che un primo ministro ha il dovere di un'etica che, purtroppo, negli ultimi vent'anni si è persa. Ha mai ricevuto minacce? Diverse, ma non ho paura di nessuno anzi, ho paura solo di una persona di Arie Avneri. Vuole sapere il perché? Perché ancora non ho capito fino a che punto potrò essere capace di spingermi.
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