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Questa mail è stata inviata ad Alberto Stabile di Repubblica, prima si si sapesse che l'iniziativa di tradurre autori israeliani in Egytto era una bufala dell'agenzia France Presse. Ma il contenuto rimane valido: Lei ha ripreso l'importante notizia della prossima traduzione in arabo di alcuni libri di scrittori israeliani. Ha anche ben scritto (lei solo in Italia) che questa sembra una decisione uscita da accordi tra i governi
egiziano ed israeliano per permettere la nomina del ministro della cultura egiziano Faruk Hosni a
direttore generale dell'Unesco.
Sarebbe stata, a mio modo di vedere, una giusta occasione per spiegare come grave sia la situazione di tutta questa faccenda, e mi dolgo che lei non lo abbia fatto.
Grave, prima di tutto, che direttore dell'Unesco diventi (oramai sembra cosa certa) un personaggio
squalificato come Faruk Hosni. Nuovo severo colpo alla credibilità e autorevolezza dell'ONU.
Grave che l'Egitto conceda questo contentino di far tradurre alcuni libri, che poi non verranno forse
neppure bruciati (ma quanti verranno letti, in un paese dove si legge ben poco?), solo per un successo
politico di un proprio uomo di potere.
Grave che gli editori egiziani debbano trattare con case editrici europee, e non con quelle israeliane,
per la sopravvivenza fisica dei loro dirigenti.
Grave che i governanti israeliani accettino questi giochini.
E infine, mi permetta, grave che, in tale situazione, lei si preoccupi della mancanza di commenti in
Israele a questa notizia. Si dovrebbe commentare (come, poi?) una notizia che dovrebbe essere un
fatto normale tra due paesi "amici"? Saluti
Emanuel Segre Amar
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