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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Bravo Pipes, ha ragione ! 15/06/2009
Finalmente una mente strategica e una idea realistica della situazione attuale e della crisi iraniana: il popolo ha scelto il suo hitler dimostrando in tal modo di approvare la sua politica ed il progetto di annientamento di Israele. Amadhinejad non è un dittatore solitario, è l'espressione dell'antisemitismo arabo nazista e sanguinario ed il suo popolo ne approva le scelte militari e atomiche tutte in chiave antisemita. La questione deve quindi essere riformulata: con questo o con altro leader, l'offensiva atomica iraniana sarà inevitabile e avverrà  sul piano militare non su quelo energetico: un paese che gallegia sul petrolio non ha bisogno di energia alternativa e quando le sue riserve saranno finite, sarà obsoleta anche l'energia atomica, sostituita da fonti alternative naturali inesauribili già  praticamente complete (idrogeno, solari, eoliche ecc.) Quindi la ricerca atomica serve alla politica di grande potenza militare contro Israele. Domandiamoci: che cosa sarebbe accaduto se Israele nel giugno 1981 non avesse bombardato il reattore nucleare di Saddam Hussein a Osirach? Dieci anni dopo, nel 1991, con la invasione del Kuwait e l'inizio del suo espansionismo miltare, se Saddam fosse stato in possesso della atomica, come avrebbe risposto all'intervento degli alleati per ripristinare lo stato di giustizia? Rispondano a questa domanda i nostri intellettuali radical-chic ingaggiati dalla sinistra internazionale e dalla montante destra filoislamica e antisemita da sempre. Come avrebbe reagito Saddam? Dopo questa risposta, confrontiamo la loro tesi con quella di Pipes e si vedrà  che non uno dei punti argomentati dall'autore americano cade con la retorica pacifista che accomuna ancora oggi tutti coloro che, in modo più o meno subdolo, hanno a cuore la distruzione dello stato di Israele, il trionfo islamico e la crisi perenne della comunità  ebraica nel mondo, crisi per la quale gran parte dell'industria mitteleuropera delle armi e dei sistemi compurterizzati ha lavorato e guadagnato somme enormi vendendo all'Islam la tecnologia necessaria per la distruzione dello stato d'Isralee. Dio lo benedica e chiami ognuno di noi, nel bisogno e secondo le nostre distinte abilità, a servirlo fino alla morte.

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