Quindi, si consoli, è solo questa la ragione, e la precedente cultura araba lei la ritroverà, intatta, ovunque ha lasciato tracce indelebili anche dove ora c'è lo Stato di Israele.
Il secondo grave errore consiste nel non aver considerato, prima di scrivere le sue parole, che se a Tel Aviv lei avesse trovato "i resti della cultura araba", oggi saremmo qui ad ascoltare le accuse ai governi
israeliani di aver deportato a Tel Aviv cittadini arabi che volevano risiedere altrove. Ma questo, nella democratica Israele, non succede. Questo succede dove i governanti si chiamano, magari, Mussolini o
Stalin (per non parlare di uomini al governo oggi).
Vede, signor Flores D'Arcais, si può sempre cercare il brutto ovunque, ma per trovarlo bisogna essere attrezzati.