Tutto come previsto, Ahmadinejad vince le elezioni in Iran, Mousavi lo accusa di brogli, ma intanto il potere resta nelle sue mani. Sarà anche dovuto ai milioni di schede elettorali taroccate immesse dal furbastro Mahmoud, ma nei paesi dittatoriali queste sono sottigliezze di poco conto. Ahmadinejad doveva vincere e ha vinto. Saggi quegli opinionisti israeliani, come riferisce in una breve il CORRIERE della SERA di oggi, 13/06/2009, a pag.2, che proprio questo risultato si auguravano. Non per simpatia, ma perchè almeno con lui il gioco rimane chiaro. Se avesse vinto il "moderato" Moussavi la bomba sarebbe passata lo stesso, ma con il marchio della "moderazione". Meglio così, sappiamo con chi si ha a che fare. Nella breve che segue, viene citata la previsione che l'ex capo del Mossad si augurava diventasse poi il risultato elettorale, cioè la vittoria di Moussavi, con il quale si sarebbe trovata una "soluzione" al problema nucleare. Per fortuna che è ex, visto come ragiona, si comprendono meglio le disavventure del servizio segreto sotto il suo comando.
Corriere della Sera- " Opinionisti con Mahmoud "
GERUSALEMME — Fiato sospeso in Israele per le elezioni iraniane. I dirigenti di Gerusalemme, scriveva ieri Maariv, tifavano però per Mahmud Ahmadinejad, colui che ha negato l’Olocausto e auspicato che Israele sia cancellato dalla mappe. «Se Ahmadinejad sarà sconfitto — lamenta l’opinionista Ben Caspit — lo rimpiangeremo». Paradossale? Secondo Maariv, con il suo atteggiamento Ahmadinejad ha anche «rappresentato il più bel dono dell’Iran ad Israele», aiutando a convincere il mondo della minaccia legata ai progetti nucleari iraniani. Su Yedioth Ahronoth, l’esperto Soli Shahvar osserva che con Mousavi l’Iran uscirebbe dall’isolamento ma potrebbe avvicinarsi pericolosamente alla bomba atomica. Tifa invece per Mousavi l’ex capo del Mossad Efraim Halevi che spera in una soluzione alla questione nucleare grazie a Obama.
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