Si, chiediamo tutti la liberazione di Shalit con un appello pubblico: firmiamoci e contiamoci. il fatto che (spesso) non ci firmiamo la dice lunga su quello che capita nell'ambiente di lavoro quando si prova a fare un po' di informazione corretta. Sono a contatto con adolescenti e adulti portatori ciechi di ideologie, quindi lo so. Andare tutti al funerale del povero ragazzino palestinese non si può, ma raccontare la sua storia con tante lettere ai giornali, sì¨, si può fare.