Riprendiamo questa lettera uscita sul supplemento VIAGGI di REPUBBLICA del 11/06/2009, perchè è un esempio dell'ignoranza di chi l'ha scritta. Eppure, dal nome che porta lo scrivente, uno penserebbe che ai viaggi non è estraneo, persino a Tel Aviv deve esserci andato. Ma quando uno ha la testolina piena di fuffa ideologica, mica può informarsi sulla storia della città, sul fatto che a Tel Aviv gli arabi non vi hanno mai abitato, che al tempo della sua fondazione, lì esisteva solo una lunga distesa di sabbia. Chissà, il povero Flores d'Arcais, sempre nella sua testolina di illustre discendenza, ma piena di ignoranza e pregiudizi, avrà pensato ad una "pulizia coloniale ", visto che lo scrive. Ma non disperi, da qualche parte troverà pure qualche libro che gliela racconti giusta, a meno che leggere un libro non sia una fatica eccessiva. Ecco la lettera:
E' tutto molto bello. Solo mi chiedo dove siano finiti i resti della precedente cultura araba, miracoli del sionismo direi. Ma andare in Sudafrica ai tempi dell'Apartheid non era considerato eticamente scorretto? E la contestazione del colonialismo israeliano? Ma è vero che il tempo smussa gli spigoli e soprattutto porta consapevolezza, e poi vuoi mettere una promenade lungo l'elegante Rothschild Boulevard. Allora, tutti in Israele ad ammirare i miracoli del sionismo!
Dario Flores D'Arcais
Tel Aviv
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