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La Repubblica Rassegna Stampa
12.06.2009 Egitto: saranno tradotti alcuni libri israeliani, ohibò !
Allora Farouk Hosny avrà un bel da fare a bruciarli tutti

Testata: La Repubblica
Data: 12 giugno 2009
Pagina: 48
Autore: Alberto Stabile
Titolo: «L’Egitto tradurrà Amos Oz e David Grossman»

Riportiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 12/06/2009, a pag. 47, l’articolo di Alberto Stabile dal titolo “ L’Egitto tradurrà Amos Oz e David Grossman “. Non è una notizia che si traducano libri di Oz e Grossman, quanto che si traduca qualcosa, dal momento che in Egitto non si pubblica praticamente nulla di diverso da libri religiosi, come dimostrato dalla povertà del suo stand alla Fiera del Libro di Torino di quest’anno. Un po' dappertutto si trovano i " Protocolli dei Savi di Sion", persino nella famosa Biblioteca di Alessandria, chissà come mai. Stabile definisce questa decisione " tardiva", mentre avrebbe dovuto scrivere " censura" su tutto ciò che è israeliano, secondo gli ordini del famigerato ministro della (sic ! )cultura Farouk Hosny. Ecco l’articolo:

fanno mostra di sè nella Biblioteca di Alessandria e in tutte le librerie egiziane.

GERUSALEMME Non ha avuto commenti in Israele la notizia lanciata dal ministero della Cultura egiziano secondo cui il governo del Cairo permetterà la traduzione in arabo, vale a dire la pubblicazione, di alcuni libri di due scrittori israeliani, Amos Oz e David Grossman, e dei due "nuovi storici" Tom Segev e Avi Shlaim. Il giro che le autorità egiziane intendono percorrere per compiere questo tardivo gesto d´apertura verso la cultura israeliana appare piuttosto complesso: «Non potendo trattare direttamente con gli editori israeliani, per non sollevare un´ondata di proteste in Egitto e nel mondo arabo - ha detto il direttore del Centro nazionale per le traduzioni, Faruk Asfur - abbiamo deciso di trattare con le case editrici europee». La decisione di ammettere una parte della cultura israeliana nelle librerie, da parte di un paese in cui la stragrande maggioranza dell´opinione pubblica vede ancora nello Stato israeliano un nemico, sembra ricadere in una sorta di "do ut des" tra governo egiziano e governo israeliano. Uno scambio che permetterà al ministro della Cultura egiziano Faruk Hosni di concorrere alla nomina di direttore generale dell´Unesco, carica mai assegnata a un arabo. Il ministro per difendersi dall´accusa di essere stato disponibile verso la presenza di autori israeliani nella Biblioteca di Alessandria aveva detto: «Se vedo in biblioteca un libro israeliano, lo brucio». Proteste del Nobel Eli Wiesel, di Claude Lanzman e Bernard-Henri Levy con il sostegno del governo israeliano, ma pochi giorni fa Netanyahu ha fatto cadere il veto.

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