Ho ascoltato con estrema attenzione i discorsi di obama su israele e il processo di pace; ciò che mi è sembrato assolutamente fazioso è l'accento posto sul problema degli insediamenti israeliani come vero e proprio ostacolo alla pace. La storia,invece, come testimonia egregiamente anche lo studioso di politica internazionale Daniel Pipes, dimostra che quando israele sgombera le colonie, gli arabi interpretano tale ritiro come una conquista territoriali e, spesso con metodi terroristici, pretendono di più. Ma la cosa grave è che c'è un problema volutamente ignorato da molti. Dopo il 1967 vi è stata anche una colonizzazione di quei territori da parte araba, ben 261 insediamenti costruiti ex novo da arabi che non avevano nessuna necessità di stabilirsi lì. Ciò testimonia la precisa volontà palestinese di controllare il territorio e fomentare l'Intifada, ma intanto nessuno chiede a quegli arabi di sgomberare, mentre, come sempre, Israele deve lasciare spazio al nemico, oltretutto evacuare un territorio non è certo una cosa semplice, significa produrre profughi. Insomma, se in Cisgiordania già adesso vi sono tentativi di attacchi kamikaze, figuriamoci dopo lo sgombero di tutte le colonie.