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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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André Aciman, Ultima notte a Alessandria 08/06/2009

Ultima notte a Alessandria André Aciman
Traduzione di Valeria Bastia
Guanda Euro 17,00

Questa è la storia dolce, ironica, drammatica di un esilio continuo, di una famiglia di ebrei con radici italiane e turche, mezzi commercianti e industriali, mezzi nulla facenti e un po’ truffatori, disincantati e senza suggestioni religiose, approdati in Egitto nel 1905 da Costantinopoli e cacciati al culmine dell’ondata nazionalista di Nasser. Nell’Ultima notte a Alessandria di André Aciman – voce narrante e protagonista perché il “clan” costretto a lasciare il Paese nel 1965, mentre lui ha 14 anni, è il suo – si respira il mondo scomparso delle metropoli egiziane poliglotte e polifoniche, con pochi tabù, quando le donne andavano al mare in costume, e arabi, cristiani e ebrei si incrociavano al mercato, al cinema, nelle scuole, nei concerti e le soirée. I personaggi sono degni di una scena teatrale. Lo zio Vili, “soldato, venditore, imbroglione, spia”, combattente a Caporetto nel ’17, poi fascistissimo, infine assoldato dai Servizi britannici durante la II Guerra mondiale: un camaleonte dai molteplici nomi, professioni, patrie. La mamma di André, sorda e solida, mai impaurita dalla sua menomazione, anzi, urlatrice di professione. Le nonne, matriarche nostalgiche e volatili. Molti altri. Una famiglia estesa, sempre riunita dalla guerra, stufa di avere le valigie in mano, eppure costretta a farlo man mano che avanzano le offese contro gli ebrei e infine, le espropriazioni. Fuori c’è il futuro, Israele, l’Inghilterra per ,lo zio Vili, la Francia per le zie, l’America per André.

Susanna Nirenstein
L’almanacco dei Libri – La Repubblica


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