Venezia deve tanto al mondo arabo, è ora che lo sappiano tutti 04/06/2009
Se andate a Venezia in questi giorni, guardate le indicazioni alle fermate dei vaporetti. Troverete tutti i nomi delle fermate in arabo. Una pensata dell'azienda turistica per agevolare il business facendo sentire a loro agio gli sceicchi di passaggio? No. E' "un'istallazione" connessa alla Biennale d'arte che si sta inaugurando. L'autrice si chiama Emily Jacir, è una palestinese nata a Ramallah e educata in Arabia Saudita, che già due anni fa era stata a Venezia vincendo il Leon d'Oro per artisti under 40: un'artista importante nel panorama artistico-mediatico contemporaneo, su cui non vi dirò qui la mia opinione, perché non riguarda il tema delle nostre cartoline. La sua spiegazione per l'istallazione è invece molto interessante per noi. Venezia, sembra abbia detto, deve così tanto al mondo arabo, che era il caso di reintrodurre in città i nomi originari. I nomi originari: ci sono tre spiegazioni per questa evidente castroneria. La prima è che Emily si sia formata sui libri di scuola dell'Autorità Palestinese, quelli per cui Israele non esiste e gli ebrei sono scimmie, quindi sia irrimediabilmente ignorante, e nonostante la sua patina internazionale, confonda Venezia con Bassora. La seconda è teologica: per gli islamici il Corano preesiste alla creazione, l'arabo in cui è scritto è la "lingua originaria" della realtà e dunque anche i "nomi veri" delle chiese di Venezia devono essere in arabo. La terza spiegazione ricorda un fatto di cronaca che molti hanno dimenticato, ma cui vale la pena di fare il giusto caso. Cito da una notizia di agenzia: Venerdì 11 aprile 2008, l'imam musulmano e rappresentante di Hamas nel Parlamento palestinese Yunis al-Astal ha dichiarato apertamente che "la capitale dei Cattolici, o dei Crociati" sarà subito conquistata dall'Islam. La dichiarazione di Yunis al-Astal, secondo cui Roma diventerà "un avamposto per le conquiste islamiche, che si diffonderanno in tutta Europa", è stata trasmessa da Al-Aqsa TV, la TV privata di Hamas, quella che promuove il terrorismo islamico e fa vedere ai bambini i cartoni animati dell'odio. "Molto presto," ha aggiunto Yunis al-Astal, "per volontà di Allah, Roma sarà conquistata, allo stesso modo in cui lo fu Costantinopoli, come ha predetto il nostro profeta Maometto" (intervista disponibile su www.foxnews.com, lunedì 14 aprile 2008). Se Roma cadrà, anche Venezia sarà presto "liberata" dall'Islam. Si può iniziare dai nomi. Anche l'arte, se non viola la proibizione delle immagini, può essere uno strumento del Profeta. Per la gioia degli intellettuali eurarabi che di fronte a quelle scritte, invece di aver paura, si sentono così virtuosamente multiculturali.